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Cronaca

Unioni civili, messinesi "obbligati" a sposarsi a Palazzo Zanca o fuori città

Manca la manifestazione d'interesse per siti e strutture che possono ospitare tali eventi. L'interrogazione del consigliere Libero Gioveni

Tempi duri per le coppie messinesi che vogliono sposarsi con il rito civile. Al momento è possibile farlo solo a Palazzo Zanca o nell'ex chiesa di Santa Maria Alemanna. Il Comune, infatti, non ha ancora pubblicato la manifestazione d'interesse rivolta a strutture e luoghi all'aperto che potrebbero ospitare tali eventi. A segnalarlo è il consigliere Libero Gioveni con un'interrogazione rivolta al sindaco Basile e all'assessore competente Massimiliano Minutoli.

"Esattamente 7 mesi fa - precisa l'esponente di Fratelli d'Italia -  lo scorso consiglio somunale approvò finalmente il tanto agognato Regolamento che consente di celebrare i matrimoni e
le unioni civili fuori da Palazzo Zanca, quindi anche nelle ville cittadine, nei ristoranti, nelle sale ricevimento, nei lidi balneari. Fino a quella data e purtroppo ancora oggi, infatti, tutti i riti civili possono essere celebrati solo ed esclusivamente nella sala matrimoni del palazzo municipale oppure nella chiesa di Santa Maria Alemanna, di proprietà del Comune. Non a caso il consiglio somunale approvò questo Regolamento introducendo questa importante novità, proprio perché (e il sottoscritto ne ha maggior contezza essendo fra i consiglieri comunali quello che ha celebrato più matrimoni) sono tantissime le coppie che desidererebbero sposarsi in delle location certamente più gradevoli sotto il profilo estetico dell’immagine, così come avviene peraltro in tanti altri Comuni; infatti, molte di queste coppie messinesi, stante questa condizione, preferiscono “ emigrare” altrove, oppure celebrare nelle sale le classiche finzioni dei riti o ripetizioni".

"Ciò che ancora purtroppo (e non se ne comprendono i motivi a distanza di 7 mesi) non ha potuto dare efficacia al Regolamento è la totale assenza della necessaria manifestazione di
interesse che gli uffici avrebbero dovuto pubblicare per la stipula delle convenzioni con tutti i siti o le strutture interessate ad ospitare questi eventi. Se poi si pensa anche al fatto che dando la possibilità a molte coppie di contrarre matrimonio fuori da Palazzo Zanca si otterrebbe anche il duplice vantaggio sia di incassare più risorse per l’Ente (visto che nel Regolamento è previsto il pagamento di un canone che chi intende sposarsi in questi siti dovrà versare), sia di attrarre eventi e persone da fuori città con tutto ciò che ne consegue per l’economia cittadina e per il turismo, è evidente che la classica 'frittata' è fatta".

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