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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Medici degli ambulatori, Genitori: “Lotta al virus vanificata se non ci date nessun dispositivo di protezione”

La denuncia del segretario del Sumai al sindaco, prefetto e Protezione civile sulle tragiche criticità della categoria che opera in 19 presidi da Francavilla a Lipari: “Carenza anche nella disinfezione degli ambienti dove operano, compresi i mezzi per trasferirci da un ambulatorio all’altro”

Medici in prima linea con rischio di trasformarsi in inconsapevoli “untori” perché privi di qualsiasi strumento di protezione che possa evitare il contagio. E’ l’amara denuncia di Giovanna Genitori, segretario provinciale del Sumai, Sindacato che rappresenta i Medici Specialisti Ambulatoriali, che scrive al sindaco Cateno De Luca, al prefetto, al dirigente generale della Protezione civile e per conoscenza al direttore dell’Asp.

Una denuncia che in queste ore, mentre gli ospedali di Messina diventano la vera emergenza per l’elevato numero di casi di Coronavirus riscontrati, arriva come un pugno nello stomaco.

“Gli specialisti ambulatoriali esercitano la loro attività nei poliambulatori territoriali di tutta la provincia (19 presidi da Francavilla di Sicilia a S.Stefano di Camastra, compresa Lipari) – spiega la Genitori - offrendo una assistenza capillare extra-ospedaliera molto variegata: cardiologi, neurologi, oculisti, pneumologi, diabetologi, reumatologi, endocrinologi, radiologi, ecc., si spostano quotidianamente da un presidio all’altro per garantire un supporto indispensabile a tutti i malati acuti e cronici, evitando loro un ricorso ai nosocomi, oggi più che mai impegnati nella drammatica emergenza. Non esiste possibilità di trattamento a distanza e quindi il contatto diretto con il paziente è inevitabile e quotidiano.  A fronte di questo impegno imprescindibile - spiega il segretario del Sumai - a cui nessun specialista vuole sottrarsi, condividiamo con tutti gli operatori sanitari una totale assenza di misure di protezione nei confronti del contagio, salvo il ricorso a personali mascherine chirurgiche monouso, di difficile reperimento, come per il resto della popolazione. Tale assenza di protezione costituisce un rischio prioritariamente per i pazienti che accedono ai poliambulatori e secondariamente per i medici, che rischiano di trasformarsi in inconsapevoli “untori” del contagio”.

Una tragica criticità a cui si unisce anche la carenza nella disinfezione degli ambienti dove operano “compresi i mezzi con cui ci trasferiamo da un ambulatorio all’altro (come gli aliscafi per raggiungere l’Ospedale di Lipari), dove il distanziamento e qualunque protezione è azzerata – scrive la dottoressa Genitori - Si è a conoscenza di una fornitura di gel disinfettante, messo a disposizione della Protezione Civile Nazionale da una nota Azienda Farmaceutica Italiana; per quanto riguarda i DPI (e ci si riferisce soprattutto alle mascherine FfP3) non si prevede alcuna fornitura ufficiale per la nostra categoria. Pur riconoscendo il gravoso impegno a cui sono sottoposti gli organi competenti preposti nel fronteggiare l’attuale emergenza, se non viene posta attenzione alle dinamiche lavorative degli specialisti ambulatoriali, potrebbero essere inficiate parte delle misure protettive atte a limitare la diffusione del contagio”.

Genitori chiede dunque con la massima urgenza, una adeguata fornitura nominale a tutti gli specialisti ambulatoriali di adeguati DPI, idonei e sicuri (FfP3), di disinfettante, nonché degli interventi di sanificazione degli ambienti dove operano quotidianamente. “Queste misure – conclude - sono ineludibili e la loro mancata attuazione potrebbe vanificare tutte le misure di contenimento dell’infezione da Covid-19, sia per i pazienti che per gli operatori sanitari”.

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