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Cronaca Milazzo

Il Mish Mash nell'Area Marina protetta di Capo Milazzo, Legambiente: "Scelta insensata e illegittima"

La decisione di spostare l'evento dal Castello di Milazzo alla zona tutelata ha alimentato le polemiche anche del wwf. A intervenire nella questione il gruppo della città del Capo: "Si chiede con la massima urgenza di riportare l’evento, se possibile, nella primitiva sede, o comunque di rinviarlo"

Polemiche sulla decisione di cambiare la location del Mish Mash Festival dal Castello di Milazzo all'Area Marina Protetta. Dopo l'allarme lanciato dal Wwf, anche Legambiente del Tirreno esprime assoluta contarietà in merito alla nuova localizzazione dell'evento, spiegandone i motivi. "Inidoneità dei luoghi ad ospitare un evento concertistico musicale che richiede la realizzazione di un palco con relativi server e un grande spazio per contenere la folla degli spettatori", scrivono in una nota, ma anche "incompatibilità con le normative sulla fruizione delle aree di pregio sottoposte a tutela e conseguente illegittimità degli eventuali provvedimenti autorizzativi rilasciati", sottolineano ancora.

"Lo spazio risulta troppo piccolo in funzione di un evento che in passato è arrivato a radunare fino a 10.000 persone. Le vie di accesso (e quelle di eventuale fuga) sono minime ed intransitabili in caso di emergenza. In parole povere da un lato non sarebbe possibile garantire le normali misure di sicurezza per l’incolumità delle persone, e dall’altro il sito a fondo naturale, esposto ad un calpestio esagerato e ad un uso improprio durante l’evento, non potrebbe che riportare danni prevedibili e consistenti", precisano. 

"Ricordiamo che ci troviamo in un’area soggetta a vincolo naturalistico, oltre alla parte a terra dell’Area Marina Protetta siamo in pieno SIC ITA030032.  Quindi gli eventuali atti amministrativi volti ad autorizzare l’evento sono da ritenersi viziati poiché il previsto raduno, per molti aspetti (affollamento, realizzazione impianti, traffico, problematiche logistiche e di sicurezza, alto livello sonoro, eccesso di luci, ecc) contraddice le finalità dei vincoli naturalistici presenti sul territorio. Ad esempio si ritiene che l’intervento (sia pure temporaneo della durata di tre giorni), richiede la presentazione di valutazione di incidenza, e questa non potrebbe che concludersi con la necessità di reperire altrove un luogo idoneo. Non dimentichiamo poi che l’allestimento temporaneo e il raduno di folla in zona vincolata paesaggisticamernte richiederebbe necessariamente il parere della Soprintendenza, che ha competenza sia sul vincolo paesistico che su quello naturalistico. Anche la Fondazione Lucifero, che amministra il territorio limitrofo, andrebbe chiamata in causa, poiché certamente la folla non potrebbe essere contenuta nel solo spazio di competenza dell’AMP", aggiungono. 

A quattro giorni dalla partenza del festival la richiesta è quella di intervenire immediatamente. "Data l’evidenza dei due motivi sopra esposti, la decisione di spostare l’evento, in precedenza programmato nell’area del Castello, di competenza del Comune di Milazzo, appare insensata ed illegittima, tale tra l’altro da configurare profili di possibili responsabilità civili e penali personali, per cui si chiede con la massima urgenza , di riportare l’evento, se possibile, nella primitiva sede, o comunque di rinviarlo", scrive ancora Legambiente. 

"Inoltre Legambiente del Tirreno coglie l’occasione per ricordare la particolare bellezza dei luoghi in questione, la valenza naturalistica, l’esigenza della conservazione e della corretta fruizione. Tutti valori per i quali negli anni la nostra associazione si è spesa, ad esempio ritrovando e riaprendo preziosi sentieri naturalistici ad opera del volontariato ambientale; partecipando al comune progetto per la riserva naturale del Capo; promuovendo le emergenze naturali del territorio con numerose iniziative escursionistiche, ambientali, culturali ed editoriali", concludono. 

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