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Cronaca

Attilio Manca, l'appello dei familiari: "Ucciso dalla mafia, riaprite le indagini"

Il legale Fabio Repici pronto a depositare un'istanza alla procura di Roma

"Lo ha ucciso la mafia". La famiglia di Attilio Manca, l'urologo messinese ritrovato morto a Viterbo nel 2004, insiste e chiede di riaprire le indagini. L'avvocato Fabio Repici sta valutando di depositare un'istanza alla procura di Roma anche alla luce dei risvolti dell'inchiesta portata avanti dalla Commissione Antimafia. 

"Il mio auspicio - ha detto Repici a ViterboToday - è che la relazione abbia un seguito giudiziario. La Commissione ha colmato, almeno in parte, con un importante lavoro, un buco nero nella storia d'Italia che riguardava il destino di questo giovane medico. Il parlamento è riuscito a fare un lavoro di inchiesta migliore di quello svolto dalla magistratura. È stata fatta un'eccellente lettura degli elementi acquisiti e gli elementi acquisiti sono di una dimensione gigantesca". Repici ha poi sottolineato che con la richiesta di riapertura delle indagini si andrà avanti con "fiducia e determinazione".

Membro della Commissione antimafia nella scorsa legislatura anche Stefania Ascari, deputata del M5s. "Speriamo nella magistratura e nella riapertura dell'indagine - afferma - per ridare dignità a un brillante giovane medico tacciato come drogato e rispetto alla famiglia che non è stata creduta". Piera Aiello, ex deputata e anche lei membro della Commissione, spiega: "Abbiamo portato avanti questo caso con difficoltà, acquisire la documentazione non è stato facile. Speriamo che la procura riapra il caso. Noi siamo pronte a testimoniare".

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