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Cronaca

Morte Augusta Turiaco, i familiari: "Si indaghi la società Astrazeneca"

La richiesta al gip dell'avvocato Daniela Agnello. La difesa invoca l'accertamento delle responsabilità di chi ha dato l'ok alla somministrazione del farmaco

"All’epoca della somministrazione del vaccino, giorno 11 marzo 2021, è stata fornita una corretta informazione sugli effetti collaterali e le possibili reazioni che hanno provocato la morte di Augusta Turiaco?". E' una delle tante domande che tengono ancora in piedi il caso della sfortunata docente morta il 31 marzo 2021 pochi giorni dopo aver ricevuto la dose di Astrazeneca.

Da un lato la richiesta della Procura per archiviare le indagini, dall'altro la lotta della famiglia per ottenere "verità e giustizia". I genitori della sfortunata docente, tramite l'avvocato Daniela Agnello, hanno chiesto al giudice per le indagini preliminari l’iscrizione nel registro delle notizie di reato dell’amministratore delegato della società farmaceutica produttrice del vaccino. Il legale ha sollecitato il giudice affinche accerti le "responsabilità nei confronti di coloro che hanno autorizzato l’immissione in commercio e la somministrazione del vaccino e di chiunque possa aver causato o concorso a cagionare la morte". L'alternativa, secondo i familiari, è proseguire nelle indagini preliminari.

La perizia: "Nesso tra a morte della prof Turiaco e il vaccino Astrazeneca"

L'avvocato Agnello, nel corso dell'udienza camera di consiglio, ha invocato l'acquisizione di tutta la documentazione inerente l'immissione in commercio del farmaco e le relative autorizzazioni. Poi una lunga serie di domande (quattordici in tutto) poste alla magistratura. La difesa accende i riflettori su tutte le indicazioni date oppure omesse relative agli effetti del vaccino, chiedendo se tutta la procedura di sperimentazione è avvenuta correttamente nonostante i tempi accelerati. Poi l'interrogativo finale: "Astrazeneca era un vaccino sicuro?".

L'avvocato ha inoltre chiesto di disporre "l'acquisizione della nota dell’AIFA al Ministero dell’interno del 17.12.2021 con la quale si informa che le sostanze autorizzate sono state classificate dalla stessa Aifa come farmaci per i quali serva una prescrizione medica anche al fine di verificare la regolarità del consenso informato sottoscritto da Augusta Turiaco". In ultimo, in relazione all’attività  di coordinamento investigativo tra le Procure e le autorità giudiziarie europee che si sono occupate di casi analoghi, l’avvocato Agnello ha chiesto l’acquisizione degli atti investigativi e dei verbali delle riunioni. 

"I familiari  e l’intera comunità - precisa il legale -  hanno diritto di avere delle risposte, di conoscere la verità su un vaccino che ha provocato troppe vittime e ha lasciato troppe ombre e dubbi inquietanti".

Gli interrogativi della famiglia

1. All’epoca della somministrazione del vaccino, giorno 11 marzo 2021, è stata fornita una corretta informazione sugli effetti collaterali e le possibili reazioni che hanno provocato la morte di Augusta Turiaco?

2. Perché le trombosi e la trombocitopenia non erano previste al momento della somministrazione del vaccino alla Turiaco? Perché non facevano parte delle indicazioni contenute nel suo consenso informato nonostante fossero eventi avversi ben noti alla comunità scientifica con studi risalenti nel tempo e quantomeno agli studi del 1999, del 2003 e del 2007. 

3. La sperimentazione del vaccino, avvenuta in tempi straordinariamente accelerati, ha seguito correttamente le linee guida e i protocolli previsti in materia, con corretto ed evolutivo aggiornamento degli stessi? Perché la sperimentazione è stata condotta su un numero esiguo di soggetti per la fascia di età 45/55 anni e per tempi ristretti?

4.Durante la sperimentazione, l’azienda ha realmente svolto una costante opera di monitoraggio e adeguamento delle informazioni commerciali e terapeutiche in base allo stato di avanzamento della ricerca? Oppure ha consapevolmente ritardato informazioni allarmanti?

5.L’azienda farmaceutica anglo-svedese ha incluso “informazioni obsolete nei risultati della sperimentazione clinica” che potrebbero aver determinato “una versione incompleta dei dati di efficacia”?

6.Come mai non viene menzionata nella bibliografia alcuna fonte riguardante l’effetto degli adenovirus sulle piastrine?

8.La sindrome VITT (vaccine-induced thrombosis with thrombocytopenia), codificata solo dopo la commercializzazione e dunque la somministrazione del vaccino AstraZeneca, era una sindrome prevedibile al momento della formulazione e della successiva sperimentazione del vaccino?

9.L’efficacia del vaccino AstraZeneca è risultata inferiore a quella dei vaccini a RNA messaggero? Perché hanno disposto la somministrazione per determinate categorie tra cui personale scolastico e universitario docente e non docente, pur non sussistendone l’urgenza né la necessità?

10.Perché il vaccino Astrazeneca è stato approvato in un’epoca in cui si rimaneva ancora “in attesa di acquisire ulteriori dati, anche dagli studi attualmente in corso”? Un’interpretazione più attenta dei dati avrebbe potuto escludere l’approvazione del vaccino da parte di EMA e di AIFA e quindi il verificarsi di casi avversi fatali come quello di Augusta Turiaco e di tanti altri soggetti ?

11.Come mai in Germania, dopo poche settimane dall’inizio della somministrazione del vaccino, il Professor Greinacher aveva già avuto modo di osservare “dieci pazienti che avevano tutti reazioni simili”, mentre EMA è rimasta inerte e indifferente ai dati?

12.Il vaccino Astrazeneca è stato classificato da EMA e AIFA come farmaco per il quale serve una prescrizione medica?

13.Come mai il vaccino Astrazeneca non viene più somministrato?

14.Il vaccino Astrazeneca era UN VACCINO SICURO?

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