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Cronaca

Muore venti giorni dopo l'operazione, i figli denunciano i medici: "Avevano detto fosse un intervento di routine"

La Procura ha aperto un'inchiesta sulla morte di un 76enne all'ospedale di Taormina, tre professionisti indagati

Doveva essere un intervento di routine, ma qualcosa evidentemente è andato storto e adesso toccherà alla Procura verificare eventuali responsabilità. Il pm Roberto Conte ha aperto un fascicolo sulla morte di un 76enne originario di Scaletta Zanclea avvenuta lo scorso 29 giugno all'ospedale di Taormina. Gli inquirenti hanno avviato tutti gli accertamenti ricevendo l'esposto presentato dai figli, acquisito il quale è scattato un avviso di garanzia per omicidio colposo all'indirizzo di tre medici. Sul corpo della vittima oggi è stata intanto effettuata l'autopsia nella camera mortuaria del San Vincenzo. Ad eseguire l'esame i due medici legali Giovanni Andò e Michele Giannetto su incarico della stessa Procura, consulente di parte il dottor Nino Bondì, nominato dai familiari assistiti a loro volta dagli avvocati Ernesto Marcianò e Alessandro Trovato.

La vicenda

Lo scorso gennaio l'uomo è stato portato al pronto soccorso del Papardo dopo aver accusato forti aritmie cardiache. In seguito ad alcuni accertamenti è stato dimesso pochi giorni dopo, i medici hanno comprovato un rischio emorragico, indicando un intervento chirurgico per la chiusura percutanea di auricola sinistra. "Un'operazione - scrivono nella denuncia i figli della vittima - è stata sempre rappresentata a nostro padre come una piccola operazione di routine a bassissimo rischio". Dopo due rinvii causati, come si legge nell'esposto, dall'emergenza Covid e dall'indisponibilità del reparto, l'intervento è stato eseguito il 7 giugno al Policlinico. "A tal proposito - dichiarano i familiari -  precisiamo che ad insistere affinchè nostro padre si sottoponesse a tale operazione al Policlinico di Messina sia stato il suo cardiologo di fiducia, viceversa, nostro padre aveva più volte esternato la preferenza di essere sottoposto a tale operazione all'Ospedale Papardo".

L'operazione va a buon fine, ma poche ore dopo le condizioni del 76enne iniziano a peggiorare, il paziente viene sottoposto ad emodialisi e successivamente la moglie viene avvisata dell'imminente pericolo di vita in seguito ad arresto cardiaco. Poco prima della mezzanotte, l'uomo viene trasferito in gravissime condizioni all'ospedale San Vincenzo di Taormina dove gli viene riscontrato un grave edema cerebrale. Il 29 giugno il decesso dopo più di due settimane trascorse in stato vegetativo. 

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