Lavinia Marano morta dopo aver partorito, si va in Appello
Il 27 settembre l'udienza di secondo grado dopo il ricorso di accusa, imputati condannati e parti civili
Prosegue in Appello il processo Lavinia Marano, la 44enne morta nel 2016 al Policlinico poco dopo aver partorito. Il prossimo 27 settembre si terrà l'udienza di secondo grado dopo il ricorso presentato da Procura, imputati condannati e partì civili. Lo scorso 20 dicembre si era arrivati al verdetto di primo grado con la condanna ad un anno di reclusione (pena sospesa) dei medici Onofrio Triolo, Vittorio Palmara, Antonio Denaro e Roberta Granese. Assolti, invece, gli altri sei imputati, fra medici e ostetrici in servizio, con la formula "per non aver commesso il fatto".
A difendere la famiglia Marano gli avvocati Giovanni Caroè, Carola Flick, Franco e Nunzio Rosso. Il collegio difensivo dei sanitari coinvolti è stato composto dagli avvocati Daniela Agnello, Tommaso Autru Ryolo, Benedetto Calpona, Carlo Autru Ryolo, Emanuela Trimarchi, Giuseppe Carrabba, Maurizio Cacace, Giuseppe Santilano, Francesco Rizzo, Flavia Maria Fiorenza Buzzanca, Agatino Bellomo ed Ettore Cappuccio.
La pubblica accusa, rappresentata dal pubblico ministero Anna Maria Arena a novembre aveva concluso la sua requisitoria chiedendo la condanna a due anni per nove, tra medici e infermieri, indagati dalla Procura, in seguito alla denuncia presentata dai familiari della sfortunata donna. Per il decimo indagato era stata chiesta invece l'assoluzione per non aver commesso il fatto.
Lavinia Marano è deceduta il 23 settembre 2016, poche ore dopo aver messo al mondo il suo primo figlio Francesco, fatali alcune complicanze post parto che hanno causato una emorragia.