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Cronaca Merì

La morte di Ayman, parla il fratello: "Era un ragazzo simpatico, sognava di fare l'elettricista"

Proseguono le indagini dei carabinieri ma si attende l'esito della consulenza tecnica su telecamere e cellulare. Nessuna ipotesi è esclusa

Bisognerà attendere l'esito della consulenza tecnica sulle telecamere di video sorveglianza della zona e sul cellulare di Serti Ayman per avere nuovi dettagli sulla morte del 16enne di origini marocchine ritrovato semicarbonizzato il 16 febbraio in una piazza del comune di Merì vicino a una bottiglia di liquido infiammabile. 

Mentre i carabinieri della compagnia di Barcellona che stanno svolgendo le indagini, coordinati dal capitano Lorenzo Galizia, continuano a non escludere né l'ipotesi del suicidio né quella delll'omicidio, per i familiari Ayman è stato ucciso. "Siamo convinti che qualcuno lo abbia attirato in quel posto buio dove non ci sono telecamere per ammazzarlo", racconta il fratello maggiore Ayoub. 

Ragazzo carbonizzato a Merì, resta aperta l'ipotesi dell'omicidio: le ultime ore di Serti Ayman

"Mio fratello si trovava bene qui in Italia - prosegue Ayoub - Aveva molti amici, amava la vita e sognava dopo il diploma di trasferirsi al nord per lavorare da elettricista". Terzo di tre figli, Ayman, curava l'aspetto fisico, andava spesso il pomeriggio in palestra. "E come tutti i ragazzi della sua età usciva con gli amici fra Olivarella, Milazzo e Barcellona - racconta ancora Ayoub - Non abbiamo notato niente di strano in lui che potesse farci pensare alla volontà di uccidersi. Io e mio fratello avevamo un bel rapporto e anche se ogni tanto litigavamo poco dopo facevamo pace". 

Da poco Ayman aveva ottenuto il nulla osta dall'Istituto "Copernico" di Barcellona per trasferirsi in un altro istituto nella città del Longano. "Serti voleva raggiungere un suo amico che aveva cambiato da poco scuola, per questo avevamo chiesto il trasferimento", spiega Ayoub, a conoscenza della sospensione di alcuni mesi fa disposta dalla scuola per il fratello che aveva accumulato diverse note disciplinari. 

"Usava spesso il cellulare in classe e veniva rimproverato per questo e perché non studiava molto", racconta ancora il fratello. "Era un ragazzo simpatico, solare e socievole. Chi sa qualcosa, ci aiuti e vada a parlare con i carabinieri", ha concluso Ayoub. Intanto la famiglia, in attesa della restituzione della salma da parte delle autorità giudiziarie, vorrebbe organizzare i funerali e la sepoltura del ragazzo in Marocco. 

Da una prima analisi sul corpo del 16enne non sarebbero stati riscontrati segni compatibili con ferite d'arma o con un'aggressione. L'esito dell'esame autoptico, disposto dal procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto Dora Esposito, titolare dell'inchiesta, eseguito dal legale Letterio Visalli, sarà noto fra 90 giorni, prima dei quali potrebbe invece arrivare l'esito dei test tossicologici. 

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