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Cronaca

Lutto nel mondo della musica, il covid si porta via il grande pianista messinese Melo Mafali

Stava per rientrare in Italia ma è stato bloccato dall’esito del tampone risultato positivo. Nel volgere di pochi giorni la sua situazione sarebbe peggiorata ed è stato ricoverato d’urgenza, in una regione dove la situazione sanitaria legata all’emergenza pandemica è fra le più complicate a livello mondiale

Il Covid si porta via un grande musicista messinese.  È morto ieri notte all'ospedale "Magyar Imre Kórház" di Ajka, una piccola città vicino il lago Balaton in Ungheria, dove era andato qualche mese fa per un progetto artistico.

Melo Mafali stava per rientrare in Italia ma è stato bloccato dall’esito del tampone risultato positivo. Nel volgere di pochi giorni la sua situazione sarebbe peggiorata ed è stato ricoverato d’urgenza, in una regione dove la situazione sanitaria legata all’emergenza pandemica è fra le più complicate a livello mondiale.

La notizia che si è diffusa rapidamente in città, ha gettato nello sconforto i tantissimi estimatori, amici e colleghi con la quale ha lavorato.

Il pianista di fama internazionale, compositore e arrangiatore anche di recente aveva suonato per la stagione concertistica della Filarmonica Laudamo. "La leggenda di cuore vivo” per Giovanni Falcone che la bellini fece rappresentare con grande successo nel 2016 rimane una delle sue perle più rare.

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Sessantatrè anni, fratello maggiore del compianto compositore/contrabbassista Pippo Mafali, Melo Mafali comincia a nove anni lo studio del pianoforte al Conservatorio Corelli di Messina, con Carmela Leone. Nel 1980 partecipa al Messina Jazz Meeting e si trasferisce in Germania, prima a Wuppertal, poi a Colonia sul Reno, dove continua gli studi di pianoforte, composizione e musica corale. Inizia contemporaneamente a interessarsi di musica elettronica.

Nel 1983 inizia a far parte dell’équipe di un importante studio di registrazione a Colonia, lavorando assiduamente come arrangiatore e compositore per nomi nuovi della musica soul americana prodotti in Germania dalla EMI. Nel 1990 fonda lo studio di registrazione “Peak Top” a Colonia, insieme al grande manager belga Freddie Cousaert, meta di alcune leggende della soul music americana, tra cui Isaac Hayes, Rufus Thomas, Gloria Gaynor. In questo studio Mafali ha realizzato la sua opera prima da solista, “Babylons Acumen” (1992, Aton), in cui sonorità elettroniche si mescolano a strumenti classici e orchestrali, piano, archi, violino. Nel 1994 esce per la EFA il primo album per piano solo “El Libro De La Luna”.

Realizza anche una serie di musiche per corti e spot pubblicitari (Warsteiner, Opel Corsa, il corto Luxuria trasmesso da RTL e ZDF). Negli anni ‘90 Mafali si dedica principalmente alla composizione di musica classico-contemporanea “Le Variazioni su Mutazione per Quartetto d’Archi”, “Concerto per Pianoforte e Orchestra in si minore”. Negli anni novanta collabora con il pianista Renè Pretschner, noto sotto il nome di “The Pianoduo”. Questo sodalizio musicale produrrà tre album, di cui uno doppio e uno dal vivo. Le particolari caratteristiche di Mafali e la sua multipla visione della musica, lo hanno portato a scrivere anche gli arrangiamenti orchestrali per la leggendaria band Accept per l’album “Blood Of The Nation” (2010), nonchè quelli per il Concerto di Wacken 2017, nel quale la band tedesca suona dal vivo con la CSNO (Orchestra Nazionale della Repubblica Ceca).

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