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Cronaca

Anche Messina piange Gino Strada, Notarianni: "Perdiamo un grande chirurgo che aveva scelto di stare dalla parte della gente”

Il fondatore di Emergency aveva 73 anni. Il ricordo dell'avvocato che ha costituito il gruppo dei volontari in città: "Aveva capito che la sanità andava portata in tutti i paesi che soffrono le conseguenze della guerra e della fame garantendo servizi con standard elevati e dando sostegno per rendere autonome le popolazioni e formare medici e operatori sanitari in ambito locale”

E' morto Gino Strada, fondatore di Emergency. Aveva 73 anni ed è stato molto più di un medico o un attivista. Racchiudere in una parola la sua attività e il suo impegno nei confronti degli altri, di chi soffriva, di chi aveva bisogno di una mano tesa sarebbe riduttivo. Laureato in Medicina e chirurgia nel 1978, e specializzato successivamente in chirurgia d’urgenza, Strada ha collaborato con il Comitato internazionale della Croce Rossa e con diverse realtà sanitarie nel mondo. 

La notizia della sua morte ha fatto il giro del mondo e anche Messina lo piange, città che ha sempre sostenuto Emergency con una serie di iniziative importanti, costituendo anche la sezione locale nel lontano 2001 in occasione delle iniziative per la pace quando si combatteva la guerra nel Golfo.

Oggi Aurora Notarianni, che ha costituito il gruppo di Messina ed è socia, lo ricorda. “Oggi si perde un grande uomo dalla straordinaria umanità ma si perde anche un grande medico - dice l’avvocato Notarianni - aveva capito che la sanità andava portata in tutti i paesi che soffrono le conseguenze della guerra e della fame garantendo servizi con standard elevati e dando sostegno per rendere autonome le popolazioni e formare medici e operatori sanitari in ambito locale”.

Per gli ospedali in Afghanistan era stata avviata anche a Messina una importante raccolta fondi, così come per l’ospedale di cardiochirurgia in Sudan, dove la sala operatoria fu avviata anche da un medico messinese Aldo Intili, che eseguì uno dei primi interventi.

“Non dimenticherò mai - conclude la Notarianni - la sua capacità visionaria a cui sapeva associare l’arte della persuazione nel coinvolgimento di tutti i volontari nelle imprese più difficili”.

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