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VIDEO | Il fronte del "no ponte" si riunisce: "Difenderemo lo Stretto da quest'opera devastante"

Il movimento contrario alla realizzazione della grande infrastruttura ha richiamato oggi alla partecipazione la cittadinanza guardando all'apertura nazionale ed europea del comitato. "Il nostro manifesto è un no, ma insieme a tanti si", sintetizza Gino Sturniolo, ex consigliere comunale e attivista

Un incontro per richiamare la cittadinanza a occupare piazze, manifestare, mostrare attraverso tutti i mezzi il "no" al Ponte dello Stretto. Con questo intento si è tornato a riunire il movimento "No Ponte", che lunedì 12 dicembre nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca ha mostrato in una assemblea pubblica il suo nuovo manifesto. "Un no ma mille sì", ha sintetizzato a MessinaToday l'ex consigliere comunale e attivista Gino Sturniolo, che era stato nel 2006 uno dei principali organizzatori di manifestazioni di piazza riuscendo a portare in strada migliaia di persone.

E che il Comitato non abbia disperso la sua capacità di collegare membri trasversali della società civile lo dimostra l'alto numero di partecipanti nel corso già della prima assemblea. "Lo Stretto è un'opera inutile, e il Meridione, invece, ha bisogno di interventi infrastrutturali utili", ha detto ancora Sturniolo. L'obiettivo dell'incontro, moderato dalla giornalista e attivista Tiziana Barrillà, è quello di richiamare tutti i sostenitori a organizzare una serie di appuntamenti e dare vita a un vero e proprio progetto di riorganizzazione collettiva che coinvolga tanto la Sicilia quanto la Calabria. 

A intervenire per prima Anna Giordano, di Legambiente. "Nessuna battaglia è impossibile, perché questo è un progetto di una follia assoluta e invece la nostra terra va difesa nella sua integrità e bellezza", ha detto. Sulle motivazioni tecniche e culturali per cui la costruzione del ponte andrebbe scongiurato è intervenuto l'ex assessore Sergio Todesco.

"Lo Stretto è al centro del Mediterraneo, e da lì sono transitati da Ulisse agli Argonauti a Enea, a Ercole - ha detto Todesco - Qui si sono svolte vicende che hanno segnato il sorgere delle nostre comunità, si pensi alla falce con cui Crono evira Uranio creando il nostro porto storico. Tutto questo ci fa riflettere sul fatto che davanti a noi c'è un bene straordinario che la comunità messinese ha perso la consapevolezza e questa presenza ingombrante cancellerebbe tutta la nostra identità". 

Assenza di rete viaria, autostradale e ferroviaria sicura, mancanza di investimenti in ambito culturale, numerose opere incompiute. Questi continuano a essere i motivi del no. "Bisogna smascherare la retorica del ponte e le false narrazioni che la politica continua a fare - ha aggiunto - Il Movimento deve diventare nazionale ed europeo creando una rete che non lasci la questione del Ponte a livello provinciale". 

Tantissimi gli interventi che si sono susseguiti nel corso dell'assemblea, fra esponenti della società civile a vario titolo appartenenti al mondo delle associazioni, ex assessori, determinata a non lasciare questo incontro come unicum.  

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