"Zitta e paga" ma quella multa dove prima non c'era divieto è il simbolo di una città malata
Accade che in questa città e forse, purtroppo non solo qui, concetti come civiltà, rigore, rispetto delle regole siano assolutamente superati da atteggiamenti di inciviltà e sopruso che purtroppo degenerano facilmente in anarchia assoluta e che sono tanto più gravi se compiuti da quelle istituzioni che invece dovrebbero difenderli.
Accade che un giorno qualunque, qualcuno a Messina estragga a sorte un’articolo qualsiasi del codice della strada e decida di multare i fortunati che quel giorno hanno commesso l’infrazione. E tu, che hai estratto a sorte l’articolo del codice della strada da rispettare, decidi anche di essere assolutamente intransigente e pronto a far rispettare quel codice a colpi di multe e carro attrezzi.
Ieri in questa città, l’articolo estratto a sorte è stato il 158 comma 2d e comma 5) che prevede la multa e la rimozione del veicolo che sosta a meno di 15 metri dallo spazio riservato alla fermata del bus. Non sono dell’idea che le multe siano giuste solo se fatte a tutti; ma senz’altro, se l’infrazione è commessa, volente o no, anche se fino a quel momento tollerata, la multa acquista una connotazione di “giusta”. Peccato però che nel punto dove hai parcheggiato, in una posizione dove il tuo veicolo non intralcia assolutamente la circolazione, non crea pericolo alcuno, non ostacola la visuale di nessuno, fino alla mattina di ieri non era apposta nessuna colonnina che segnalasse la fermata, nessuna segnaletica orizzontale e probabilmente i metri dal tuo parcheggio non saranno stati 15 ma 8 senz’altro si… che poi…15 metri a partire da dove? Da dove la gente sosta, a caso, in attesa dell’autobus?
E così, visto che qualcuno quel giorno ha deciso così, ti ritrovi l’auto (vicino Torrente Trapani, in via Carlo Falconieri) rimossa dal carro attrezzi e rimani anche in attesa del verbale di contestazione che prevede, tra l’altro, la decurtazione di due punti dalla patente.
In una città in cui, le auto sono parcheggiate in doppia fila, agli angoli, sugli scivoli disabili e persino sul marciapiede qualcuno ieri ha deciso di impiegare risorse pubbliche (quindi nostre!) per un gran dispendio di carro attrezzi che ieri dovevano punire solo chi sostava in prossimità della fermata.
E di questo sono certa, perché tutti gli altri utenti, come me, costretti a ritirare l’auto all’autoparco Atm, impiegando un tempo infinito vista la celerità degli operatori, sono stati multati per lo stesso motivo (quindi ieri nessuna altra infrazione è stata commessa che richiedesse il carro attrezzi, sigh!) ed anche perché a chiusura di giornata, intorno alle 19, i carri attrezzi erano ancora sul Viale Boccetta a rimuovere le auto posteggiate alla fermata bus subito dopo lo svincolo autostradale direzione monte/mare.
E qualcuno dirà: che vuoi? E così! Non ci puoi fare niente! Zitta e paga! E tu hai già pagato per riprendere il tuo veicolo, con soldi sudati, che ti senti rubati a viso scoperto! Ed allora che fare? Subire e basta? Quella colonnina non c’era e nemmeno la segnaletica orizzontale!
Questi sono gli episodi di “giustizia” a quali tu non vuoi rassegnarti, come quando si denuncia qualcuno che ha rubato una merendina o peggio per fame. Rassegnarsi come Socrate o accettare un concetto superiore di giustizia? Ed allora almeno scrivo, non fosse altro che per sfogare un po' la rabbia e la frustrazione di chi non si rassegna a subire senza parlare! Ringrazio calorosamente il Comune di Messina, la polizia Municipale, l’Atm ed il nostro sindaco per la bella lezione di civiltà di ieri.
Lettera firmata