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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Lavoro, Schifani su ex navigator: "Nessun atto di contrattualizzazione"

Lo afferma il presidente della Regione in una nota indirizzata al Ministero sulla vicenda della proroga per i contratti dei 280 ex navigator che operano nei Centri per l'impiego della Sicilia

La Regione Siciliana ha espresso «la propria volontà in ordine all'esigenza di continuare ad avvalersi, fino al 31 dicembre 2022, del personale che presta assistenza tecnica presso le sedi territoriali della Regione Siciliana per il funzionamento del reddito di cittadinanza e per l'attuazione del programma “Garanzia Occupabilità Lavoratori”», ma non sono mai stati avviati «passaggi in ordine alla contrattualizzazione del personale»; notizie in tal senso «sono destituite di fondamento e non rendono giustizia all'agire celere, puntuale e preciso dell'Amministrazione che presiedo».

Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in una nota indirizzata al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, intervenendo sulla vicenda della proroga per i contratti dei 280 ex navigator che operano nei Centri per l'impiego della Sicilia.

Il presidente Schifani sottolinea, inoltre, come «l'Amministrazione si è mossa nel proprio ambito di competenza istituzionale, dando preciso riscontro alla richiesta in ordine alle proprie esigenze di operatività dei Centri per l'impiego, limitandosi, dunque, a dichiarare il proprio intento, così come peraltro richiesto espressamente» dal Ministero del Lavoro nella nota a cui si è dato riscontro.

Sulla vicenda stamani era intervenuta stamani con una nota anche Cobas-Codir sostenendo che "nei Centri per l’Impiego della Regione Siciliana la maggioranza dei dipendenti possiede esperienza, anzianità e professionalità ultra trentennale che consente agli stessi di avere le competenze necessarie per svolgere le mansioni legate al mercato del lavoro, anche in assenza dei navigator".

La segreteria regionale del sindacato  ritiene "improrogabile la riclassificazione del personale" perché ad oggi ci sono ancora dioendenti che "continuano a lavorare, con spirito di abnegazione e senso del dovere, al di sopra delle proprie mansioni, contribuendo in maniera fondamentale e sostanziale al funzionamento degli uffici nei quali, spesso, non è stato formalmente attribuito un carico di lavoro con specifico ordine di servizio".

"E' del tutto evidente - scrive il sindacato - che l'immediata riclassificazione e riqualificazione del personale regionale consentirebbe di 'legalizzare' il lavoro nero oggi svolto dai dipendenti sottopagati e sfruttati in mansioni superiori senza alcun riconoscimento. Tale azione, oltre ad aprire finalmente la successiva stagione di concorsi aperti al pubblico, consentirebbe anche la stabilizzazione di tutti i soggetti che, a vario titolo, si trovano in una situazione di precariato presso gli uffici regionali. All’amministrazione e alla politica chiediamo sensibilità e rispetto per i propri dipendenti". 

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