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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

"Neonato covid al Policlinico? No, grazie". L'odissea di Capodanno accende i riflettori sui bimbi in trasferta

Mentre la variante omicron registra un aumento di casi di positività fra i più piccoli, in Sicilia sono soltanto due gli ospedali che accolgono i bimbi risultati positivi che necessitano di cure: Catania e Palermo

I neonati o i bambini che risultano positivi al covid e hanno bisogno di cure ospedaliere non possono essere ospitati in nessuna struttura messinese. Nonostante la variante omicron stia risultando maggiormente contagiosa fra i più piccoli, non sembrerebbe nemmeno in discussione a Palazzo d'Orleans l'ipotesi di attrezzare alcun nosocomio per tutta la provincia che possa ospitare bambini e neonati positivi.

Dall'inizio della pandemia, infatti, gli unici due ospedali per tutta l'isola dotati di reparti covid per i più piccoli sono il San Marco di Catania, dotato di una terapia intensiva neonatale covid, e l'Ospedale dei Bambini di Palermo, per i casi pediatrici. 

La drammaticità della situazione messinese emerge la notte di Capodanno e vede protagonista un bimbo di appena un mese segnalato come positivo al covid. Nella zona di Ritiro una mamma ha chiamato il 118 per il piccolo che improvvisamente non respirava più bene. L'unica ambulanza medicalizzata che poteva effettuare il servizio di soccorso era in quel momento in autostrada tra Roccalumera e Taormina e avrebbe impiegato oltre un'ora per raggiungere il posto.

A questo punto è stata inviata una ambulanza con infermiere che ha portato il bambino al Policlinico di Messina. Ma nella struttura universitaria ha trovato più di una resistenza perché, come fa sapere il direttore sanitario, il Policlinico universitario non è centro covid per bambini che vengono dirottati a Catania o Palermo a seconda delle disponibilità e dei casi. 

E la situazione è destinata a rimanere tale fino alla fine della pandemia. La mancanza di terapie intensive neonatali e la difficoltà a convertire i reparti già esistenti renderebbero difficile l'impiego di risorse e personale necessari a garantire le cure ai positivi senza intaccare l'ordinaria attività dei reparti. La tendenza sarebbe quella di garantire le cure a casa e, in casi gravi, comunque di usufruire dei due centri. Con la conseguenza, fra le peggiori, di dover anche separare i bimbi dai genitori per tutto il periodo di degenza. 

articolo modificato alle 9.24 del 6 gennaio 2021 // ospedale di Catania San Marco non il Cannizzaro

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