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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Minutoli detto "Macs" e Musolino detta "Daffine", così i candidati rimediano agli errori grammaticali in cabina elettorale

Nomi storpiati o diminuitivi fantasiosi, anche in queste elezioni non mancano scelte originali per scongiurare il voto nullo. Ma a volte la realtà supera la fantasia: i casi più curiosi emersi spulciando le liste

Prevenire è meglio che curare, soprattutto quando ci si gioca l'elezione. E così, come da consuetudine, i candidati al consiglio comunale o nei rispettivi quartieri non lasciano nulla al caso quando devono indicare il proprio nome in lista, prevedendo anche errori o strafalcioni grammaticali. Il famoso "detto" che accompagna nome e cognome è un must in ogni campagna elettorale, il più delle volte al nome di battesimo si accompagna il diminutivo e a Messina non ci si sconvolge nel leggere il classico Francesco detto Ciccio o Domenico detto Mimmo. Ma alcune volte la realtà supera la fantasia.

I più maligni si sarebbero aspettati di leggere Federico Basile detto "De Luca" o "Cateno", ma così non è avvenuto. Se restiamo in casa Sicilia Vera arrivano però due perle che evocano i tormentoni che accompagnavano i messinesi durante il lockdown, quando le dirette Facebook dello stesso De Luca erano un appuntamento fisso. Ed è così che Dafne Musolino, in corsa per il consiglio comunale nella lista "Basile sindaco di Messina", accetta di buon grado di essere storpiata in "Dàffine", evento a cui avrà sicuramente assistito innumerevoli volte nel corso della sua permanenza a Palazzo Zanca come assessore della precedente giunta. E se alle difficoltà di alcuni messinesi di assimilare nomi "strani" aggiungiamo le tante parodie che hanno impazzato a lungo sul web, il quadro è completo. 

Ma Musolino non è sola. Al suo fianco c'è infatti Massimiliano Minutoli detto "Max" (e fin qui ci sta) o addirittura "Macs". Anche qui De Luca ha le sue "colpe" viste le volte in cui ha tirato in ballo l'ex assessore alla Manutenzione e alla Protezione Civile storpiando (volutamente) il suo nome. 

A Messina però non si altera solo il nome. Per conferma chiedete a Giandomenico La Fauci, candidato al consiglio comunale con Ora Sicilia. Quest'ultimo prevede addirittura tre versioni del suo cognome: Lafauci detto Lafauce detto Lefauci detto Laface detto Giando. Comprensibile lo sforzo di Francesco Saya il cui cognome figura nella lista dei più storpiati e per questo si presenta, a sostegno di Basile, con "detto Isaja detto Saiya detto Ciccio". Analogamente la candidata Pd Buonocuore Concetta detta Cettina detta Buonocore, Bonocuore, Bonocore.

Tra i sostenitori di Maurizio Croce spicca anche Laporte Therese Isabelle (detta Teresa detta Terese detta La Porte detta La Porta detta Gimelli). Con De Luca per Basile c'è anche Margherita Milazzo detta Margò e il responsabile del gruppo folkloristico Cariddi, abituato a concedere il bis che fa due anche di "detto": Raffaele Rinaldo detto Tobia detto Rinaldi. 

Anche le liste dedicate ai Quartieri regalano soddisfazioni. In quota 5 Stelle troviamo Bonanno Lucreziano detto Lucky, ma a vincere l'Oscar per la fantasia è senza dubbio Eburnea Sergio (detto Sergio, detto Stratosferik) sempre in quota centrodestra.

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