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Cronaca

Sanità, al via la corsa per il dopo Alagna all'Asp: così i nomi in pole position

Da Domenico Sindoni alla Crupi i nuovi cavalli in corsa per la sostituzione del commissario che ha già gettato la spugna. Ad aprile il possibile rinnovo dei vertici della sanità in tutta la Sicilia che dovranno fare i conti anche con gli imminenti appuntamenti elettorali. Le preoccupazioni dei sindacati

Si apre la corsa alla successione anche per gli incarichi manageriali nelle aziende sanitarie di Messina. Ad aprile infatti bisognerà rinnovare i vertici della sanità in tutta la Sicilia ma a circa un mese dalla scadenza del loro mandato poco trapela sui tempi e le modalità di nomina dei manager e a cascata dei nuovi direttori sanitari e amministrativi, i cosiddetti bracci operativi che dovranno fare funzionare la macchina organizzativa della sanità.

Ed è già “guerra” di poltrone tra le aziende sanitarie, dove i nomi degli aspiranti direttori si intrecciano con quelli degli sponsor politici. Un centinaio gli aspiranti manager che hanno presentato la domanda per la selezione regionale, anche da fuori Sicilia. Il governo regionale ha dato il via libera agli schemi di avvisi pubblici proposti dall’assessore regionale Ruggero Razza a novembre.

Secondo indiscrezioni il presidente della Regione Nello Musumeci è intenzionato a procedere con le nomine prima possibile anche in funzione dei nuovi equilibri che si studiano in vista delle elezioni regionali e amministrative a Palermo e Messina.

Una situazione che comunque sta creando già malumori in particolare fra i sindacati perché si teme che la nomina di commissari possa di fatto paralizzare le aziende, in quanto potrebbero non assumersi responsabilità, occupandosi solo dell’ordinario con un disimpegno sui piani da studiare per attingere ai fondi del Pnrr che dovrebbero essere presentati entro giugno. Una occasione importante che se sprecata farebbe perdere alla sanità siciliana importanti risorse finanziarie.

Intanto a Messina, su fronte delle nomine, l’attenzione è concentrata prevalentemente sull’Asp dove Bernardo Alagna ha già dichiarato di non voler proseguire.

Nonostante il governo Draghi abbia concesso una proroga col decreto capienze che innalza il limite anagrafico a 68 anni per l’iscrizione nell’elenco nazionale dei direttori generali, Alagna infatti non ha presentato la propria candidatura dando un chiaro segnale di voler interrompere la sua esperienza quantomeno nel pubblico.

Ha invece approfittato del decreto capienze Mario Paino, direttore generale del Papardo.

Tra i papabili per la sostituzione di Alagna spiccano i nomi del direttore sanitario Domenico Sindoni ma anche quello di Gaetano Sirna attualmente direttore generale al San Marco di Catania che però potrebbe rimanere fuori per raggiunti limiti di età. A rimescolare le carte però potrebbe arrivare però anche il direttore sanitario del Distretto di Messina Marcello Nucifora, il direttore sanitario dell’Irccs Neurolesi Pippo Rao che studia da direttore generale e Marco Restuccia, che dopo aver dato le dimissioni dal Policlinico di Messina potrebbe rientrare all’Asp come commissario dopo la breve parentesi al Papardo e all’ospedale di Taormina come direttore amministrativo.

In ballo anche Maria Felicita Crupi, attualmente direttore amministrativo all’Irccs Neurolesi e in pole position per una poltrona di direttore generale o commissario anche se potrebbe essere disposta ad esercitare la funzione lontano dalla provincia di Messina.

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