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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Omicron 2 e contagi in risalita, Mondello: "Covid meno aggressivo, in autunno vaccino fondamentale"

A tu per tu con l'infettivologo dopo la nuova ondata di contagi in città che registra il doppio dei casi rispetto a ieri. L'invito a non allarmarsi per l'inversione della curva ma anche a non abbassare la guardia. E sui nuovi ceppi...

Ancora una nuova impennata di contagi a Messina. Dopo i dati di ieri che hanno visto la città dello Stretto prima per nuovi casi covid, arriva il bollettino dell’Ufficio per l’emergenza Coronavirus che documenta un boom di positività, quasi il doppio rispetto a ieri (1702, ieri erano 975).

Per gli esperti il sospetto è che la causa  è ancora Omicron, ma sotto una veste "nuova" con determinate caratteristiche, tra cui sintomi nuovi. Dopo settimane di diminuzione, il numero dei positivi è tornato ad essere maggiore della settimana precedente in diverse realtà. A livello nazionale, i casi registrati negli ultimi sette giorni sono il 32,7% in più rispetto ai casi dei sette giorni precedenti. Al momento, siamo a poco meno di una media di 50mila nuovi casi al giorno, rispetto a una media di circa 38mila registrata una settimana fa. Messina detiene ancora la maglia nera rispetto le altre città siciliane. L'aumento è evidente, le cause meno.

“Di certo non bisogna mollare la guardia”, è l’invito del dottore Lorenzo Mondello, infettivologo messinese padre del protocollo M per le cure domiciliari che invita anche a non allarmarsi per l’inversione della curva.

“In questo numero di contagi in crescita ha sicuramente influito il clima più rigido – è l’analisi di Mondello - la circolazione è stata favorita anche da questo e rispetto la siccità del nord ha avuto il suo peso. Le caratteriste stesse di Omicron, che colpisce le prime vie aree facilita il contagio perché è più facile trasmettere goccioline infette. Per fortuna sono meno gravi le conseguenze sul piano clinico. Sembrerebbe che ci siano maggiori problemi intestinali con nausea, vomito o diarrea ma senza mettere in pericolo di vita o con conseguenze durature”.

E questa nuova mutazione, Omicron 2 come potrebbe cambiare le cose?

"Questa nuova mutazione fortunatamente non è più cattiva. Siamo sempre dunque su un livello di malattia di raffreddamento, soprattutto nei soggetti già immunizzati sia per i precedenti contagi che per il vaccino. I quadri clinici severi sono limitati a pochi casi e risentono dei ritardi di trattamento perché si tratta perlopiù di pazienti lasciati come spesso capita nella vigile attesa”.

Le vaccinazioni restano dunque fondamentali per arginare anche queste nuove varianti?

“Restano fondamentali e lo saranno ancora di più quando la preparazione dei vaccini includerà i ceppi varianti nel frattempo isolati e con la ripresa dell’autunno ci sono pochi dubbi che si dovrà tornare su una vaccinazione stagionale che tenga ancora conto del coronavirus”.

Ma la fine della pandemia allora si allontana?

“La fine della pandemia come fenomeno epidemiologico clinico e sociale è ipotizzabile comunque a breve. Certo il virus continuerà a circolare ,in quanto entità biologica vivente e tocca agli operatori intervenire con i mezzi e le conoscenze adeguate al momento. Ma è da escludere che si continuerà a parlarne ancora come una situazione di emergenza, come si evince anche dalle intenzioni del governo nazionale”.

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