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Cronaca

Droga tra Messina e la Calabria, un pentito svela: "Clan interessati al pizzo per il porto di Tremestieri"

Il retroscena emerso dalle indagini sull'associazione che gestiva il traffico di cocaina, hashish e marijuana con stretti rapporti con la 'ndrangheta. Ma la Coedmar dichiara: "Totalmente estranei alla vicenda, mai ricevuto richieste estorsive". I ruoli e le intercettazioni nell'ordinanza firmata dal gip Maria Militello

Il custode, la staffetta e il fornitore. Non è un gioco di società, ma ruoli precisi che altrettanti soggetti svolgevano all'interno di quella che la Procura ha definito "un'associazione finalizzata all'acquisto, al trasporto, alla distribuzione sul mercato di marijuana, cocaina e hashish. Un'organizzazione sgominata all'alba di oggi da un blitz dei carabinieri che ha portato a 18 misure cautelari tra cui 16 arresti. Nelle 165 pagine dell'ordinanza firmata dal gip Maria Militello è ricostruita nel dettaglio la rete messa in piedi per gestire lo spaccio di droga tra Sicilia e Calabria.

I nomi degli arrestati

L'estorsione alla ditta Coedmar per i lavori del porto di Tremestieri

Oltre che dalle intercettazioni ambientali, così come precisano gli inquirenti, un valido aiuto alle indagini è stato fornito dalle informazioni del pentito, coinvolto nell'operazione Scipione,  nel gennaio del 2021 da cui emerge un altro retroscena.  E' lui a riferire, infatti, l'estorsione a cui è stata sottoposta la ditta Coedmar di Chioggia per I'aggiudicazione dei lavori al porto di Tremestieri. Coinvolti, si legge nell'ordinanza, il clan Galli, il Clan Ventura e il Clan Ferrante. Nell'estorsione, sempre secondo le parole del collaboratore di giustizia, c'era coinvolto anche Giuseppe Mazzeo che la Procura ritiene il capo dell'associazione attiva nel narcotraffico.

Sulla vicenda Coedmar dichiara: "Riguardo l’articolo dal titolo “Dallo spaccio alle estorsioni al porto di Tremestieri, i dettagli dell’operazione Blanco”, a firma di Andrea Castorina, consultabile dal 19 luglio 2022 nella rivista telematica Messina Today, si rende noto che Nuova CO.ED.MAR. SRL, oltre ad essere del tutto estranea alle vicende giudiziarie riportate, non ha mai ricevuto richieste estorsive, né subito altre forme di illecito condizionamento. La società, anche in ossequio ai protocolli sottoscritti con la Prefettura di Messina, ribadisce il suo impegno a denunciare alle competenti Autorità ogni eventuale condotta illecita che dovesse essere attuata direttamente o indirettamente nei suoi confronti, e a cooperare per la tutela della legalità e della trasparenza".

I ruoli nell'associazione

Ma l'attenzione della Procura si è successivamente soffermata sull'esistenza di un'associazione dedita al narcotraffico. Capi e promotori, secondo gli inquirenti, Giuseppe Mazzeo, Giuseppe e Graziano Castorino e Maurizio Savoca. Erano loro a tenere i contatti con i fornitori calabresi, concordando gli acquisti d'ingenti quantitativi di stupefacente, stabiliscono le strategie da adottare per la successiva distribuzione dello stupefacente sul mercato della città di Messina e in provincia. A Carmelo Barile spettava il ruolo di custode dello stupefacente acquistato dall'organizzazione, si occupa, altresi, della sua distribuzione e della raccolta del denaro provento dell'ttività di cessione.

La "staffetta" era invece, sempre secondo le indagini, Rosario Abate, attivo in occasione degli arrivi dello stupefacente dalla Calabria, collabora con i capi alla pianificazione degli approvvigionamenti e partecipa all'attività di cessione sul mercato della droga. E ancora Maria Minutoli, persona di fiducia di Mazzeo, avrebbe attivamente partecipato a tutte le attività dell'organizzazione occupandosi sia delle attività di acquisto e trasporto dello stupefacente dalla Calabria che della successiva cessione dello stesso, recandosi a effettuare le consegne e a raccogliere somme di denaro derivanti dalle cessioni di droga.

Poi i collaboratori calabresi con la famiglia Nirta, coinvolta nella faida di San Luca, che aveva un ruolo importante nella gestione del traffico illegale. Paolo Nirta in particolare partecipava all'associazione con il ruolo di stabile fomitore, dal quale i componenti dall'organizzazione acquistano ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, destinata alla successiva immissione nel mercato cittadino. Gregorio Lucio Vaianella, Francesco Leandro e Gregorio Tassone partecipavano all'associazione con il ruolo di stabili corrieri addetti al trasporto dello stupefacente dalla Calabria a Messina e alla consegna ai componenti dell'organizzazione inrestigau. Con I'aggravante dell'essere I'associazione composta da più di dieci persone dal 2020 e tutt'ora permanente.

I rapporti con la 'ndrangheta. "Suo padre è quello là della strage, capito? non esce più, fine pena mai"

Sono state le intercettazioni a confermare ai carabinieri che la famiglia con cui il gruppo messinese gestiva il traffico di droga era quella dei Nirta. In una conversazione tra Mazzeo, Castorino Graziano e Savoca, durante un discorso  finalizzato a perfezionare accordi con il calabrese per la fomitura di sostanza stupefacente.

Così come messo nero su bianco dal gip Militello, Mazzeo diceva che aveva il soggetto calabrese aveva il padre condannato per strage, che non uscirà più dal carcere ("suo padre è quello là della strage, capito? non esce più, fine pena mai "), ha 80 anni e anche il fratello non tomerà più. A riscontro è stato accertato che il padre di Nirta Paolo (Nirta Giuseppe) è nato nel 1940 e ha 8l anni e sia il padre che due dei fratelli di Nirta Paolo (Nirta Sebastiano e Nirta Francesco) sono stati condannati all'ergastolo per avere partecipato alla strage di Duisburg, verificatasi il l5 agosto 2007, durante la faida Nirta - Strangio contro i Pelle - Vottari di San Luca, in risposta alla strage di Natale del 2006 (nella quale era stata uccisa Strangio Maria); - il fratello più piccolo ha voluto a Nico Pandetta ("tu pensa che il più piccolino, che ha fatto l8 anni, ha voluto a Nico Pandetta"). A riscontro va evidenziato che Nirta Antonio, figlio di Nirta Giuseppe classe '73 e di Strangio Aurelia, per il diciottesimo anno di età, nel 2021, ha avuto il cantante neomelodico Nico Pandetta. - Castorino Graziano diceva che 'tra fratello e sorella sono circa cinque". In effetti, Nirta Paolo aveva cinque fratelli maschi, oltre una sorella (senza conteggiare un altro fratello deceduto in quanto assassinato).

Articolo aggiornato alle 9.45 del 23 luglio 2022//inserimento nota Coedmar

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