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Cronaca Taormina

L'ospedale di Taormina con pochi posti letto e reparti chiusi, le domande di Leanza

Il deputato regionale del Pd ha scritto al presidente Schifani e all'assessore Volo sottolineando le difficoltà del nosocomio ionico

Interrogazione urgente del vicepresidente della Commissione Sanità dell’Ars Calogero Leanza ((Pd), al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani e all’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo.

Il parlamentare di Sala d’Ercole mette al centro le preoccupanti criticità dell’ospedale San Vincenzo di Taormina, con i conseguenti disagi per gli utenti e torna sul futuro ancora poco chiaro della Cardiochirurgia pediatrica, realtà di assoluta eccellenza in questi anni, grazie alla convenzione con l’ospedale "Bambino Gesù" di Roma.

“Mi sono confrontato con il sindaco di Taormina, Mario Bolognari – afferma Leanza – con il segretario provinciale del mio partito, Nino Bartolotta, raccolgo le sollecitazioni del consigliere comunale di Letojanni Emanuele Savoca e i numerosi interventi sul tema da parte di molte amministrazioni comunali del comprensorio che chiedono risposte dalla politica regionale”.

Nell’interrogazione, il parlamentare siciliano chiede “quali iniziative sono state adottate o intenda adottare il Governo regionale nell’immediato al fine di superare le problematiche e le criticità, che emergono in tutta la loro drammaticità, al ‘San Vincenzo’ di Taormina. Inoltre, se l’esecutivo ha intenzione di intervenire con urgenza per la rivisitazione della rete ospedaliera regionale, così da potere assicurare al presidio taorminese un numero congruo di posti letto e di personale sanitario. Infine, quali provvedimenti intraprendere, da subito, per assicurare il diritto alla salute a tutti i cittadini attraverso un’adeguata gestione della salute pubblica”.

Calogero Leanza evidenzia il taglio di posti letto, la mancanza di personale e la chiusura di diversi reparti. “Tutto ciò – osserva - crea difficoltà per i cittadini che devono accedere a diagnostica, cure, interventi chirurgici e provoca una situazione di pericolo nella gestione delle emergenze in un comprensorio molto vasto e a vocazione turistica.

“Il San Vincenzo – continua nell’interrogazione il deputato del Partito democratico – è l’unico polo sanitario in una zona geografica che si estende da Messina a Giarre, con aree che vanno dall’area costiera a quella collinare, ai comuni della Valle dell’Alcantara, della Valle versante Nord Est dell’Etna, sino alla zona costiera di Alì Terme e Scaletta Zanclea, con l’entroterra adiacente, nonostante la vicinanza di questi centri con Messina: a ciò si aggiunge un’utenza varia da località siciliane anche fuori provincia, che chiedono consulenze ed eventuali ricoveri in determinati reparti considerati di eccellenza quali, Chirurgia, Senologia, Otorinolaringoiatria, Oncologia medica 2”.

I NUMERI

 “Il presidio ospedaliero taorminese conta 179 posti letto secondo le determinazioni della Rete ospedaliera regionale del 2019 e dal 2013 ha subìto una decurtazione di circa 50 posti letto”, analizza Leanza. Nel 2017 i posti in pianta organica aziendale erano 193. Attualmente per degenza sono chiusi i reparti di Ematologia, Nefrologia ed Astanteria, i quali forniscono solo prestazioni ambulatoriali e in day hospital, mentre i reparti di Medicina, Cardiologia ed Urologia hanno ridotto i posti letto disponibili per carenza di personale medico. Conseguenzialmente anche le attività chirurgiche di tali reparti in sala operatoria sono fortemente limitate”.

“Nello specifico – si legge nell’interrogazione - mancano in pianta organica: in Anestesia e Rianimazione 8 medici; in Cardiologia 4; in Urologia 4; in Ematologia 3; in Medicina 2; in Nefrologia 2; in Ostetricia 1; in Otorinolaringoiatria 1; in Ortopedia 2; in Pediatria 1; in Anatomia Patologica 1; in Gastroenterologia 1; al Centro trasfusionale 3; in Patologia clinica 3. Nei reparti di Urologia, Medicina, Medicina trasfusionale, Radioterapia e Pronto soccorso mancano i primari”.

IL CENTRO CARDIOLOGICO "MEDITERRANEO"

 Il deputato regionale, poi, ritorna sulla questione del ‘Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo’ in convenzione con il ‘Bambino Gesù’, attivo dal 2010 e ricorda come “il decreto Balduzzi preveda una Cardiochirurgia pediatrica ogni 4/6 milioni di abitanti. Fino al 2019 la Cardiologia pediatrica disponeva di 6 posti letto; la Cardiochirurgia pediatrica di 8 posti letto e la Terapia intensiva post-operatoria di 4. Successivamente la Rete ospedaliera regionale ha eliminato tutti i suddetti posti, pertanto non più presenti in organico; continuano a esistere, fino alla naturale scadenza del 31 luglio 2023, grazie alla convenzione regionale con l’ospedale ‘Bambino Gesù’ di Roma o comunque sino al previsto trasferimento del centro presso l’Azienda ospedaliera ‘Civico’ di Palermo, dopo la stipula della nuova convenzione tra la Regione Siciliana e la Cardiochirurgia pediatrica, Cardiologia e Cardioanestesia pediatrica di un’azienda ospedaliera di San Donato Milanese”.

Per l’onorevole Leanza, “la chiusura del Centro cardiologico pediatrico dell’ospedale ‘San Vincenzo’ sarebbe drammatica per tantissimi piccoli pazienti e famiglie della Sicilia orientale e della Calabria, che nel centro d’eccellenza taorminese hanno trovato cura e assistenza, risolvendo anche questioni di salute molto gravi, e i numeri parlano: le prestazioni ambulatoriali effettuate dal Centro ‘Mediterraneo’ (dal 2016 al 2021) sono state 28mila;  sempre nello stesso periodo sono stati 933 gli interventi chirurgici eseguiti. Gli interventi chirurgici praticati dai sanitari del Cardiologico pediatrico di Taormina presso altre aziende ospedaliere, negli ultimi cinque anni, sono stati 47 in altre strutture siciliane e a Reggio Calabria. I bambini calabresi operati nella struttura dell’ospedale ‘San Vincenzo’, dal 2017 al 2021, sono stati in totale 206. Secondo la pianta organica predisposta nel 2017 il Centro taorminese dispone di 80 posti organici in dotazione, distribuiti tra medici, infermieri, operatori sociosanitari, personale ausiliario e l’Asp di Messina paga 800mila euro all’anno all’ospedale ‘Bambino Gesù’ di Roma per consulenze, collaborazioni varie e per gli stipendi dei tre primari e della coordinatrice infermieristica”, conclude Calogero Leanza. 

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