Petizione contro il Ponte, parte la raccolta firme: "Opera obsoleta ed invasiva, chiediamo tutela"
A lanciare l'iniziativa la consigliera Antonella Russo. Sabato prossimo una riunione operativa per stabilire le prossime iniziative, utile anche per la raccolta delle petizioni già sottoscritte
Dopo l'imponente corteo a Torre Faro che ha visto sfilare migliaia di cittadini contro la realizzazione del Ponte sullo Stretto, scatta ora anche la petizione. Coloro che hanno aderito alla manifestazione insieme ai movimenti invitano alla sottoscrizione di un documento-appello rivolto al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio dei ministri e ai presidenti di Sicilia e Calabria.
A lanciare l'iniziativa della petizione, al termine della manifestazione di sabato scorso, la consigliera del Pd Antonella Russo. Le sottoscrizioni sono state nell'immediatezza raccolte invitando poi tutti i cittadini a sottoscriverla e diffonderla e poi consegnarla nei prossimi giorni ai comitati o nel corso delle prossime iniziative che i movimenti stanno programmando.
Sabato prossimo si svolgerà infatti una riunione operativa per stabilire le prossime iniziative, utili anche per la raccolta delle petizioni già sottoscritte.
Così la petizione
"Le cittadine ed i cittadini che sottoscrivono di seguito, nel prendere atto che il Parlamento nazionale ha approvato il 26 maggio 2023 la legge n. 58 (pubblicata in Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.125 del 30.05.2023) che ha convertito con modificazioni il decreto legge n.35 del 31 marzo 2023, per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria, esprimono ferma contrarietà alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, in quanto un’opera così obsoleta ed invasiva in un’area ad alto rischio sismico e soggetta a dissesto idrogeologico costituirebbe un grave pericolo per la vita delle persone.
Un’opera di tali dimensioni sarebbe una ferita violenta allo stesso territorio, in netto contrasto con le norme della Costituzione italiana, in particolare con l’articolo 9, e con le direttive europee in materia di ambiente, di paesaggio e di mobilità sostenibile.
L ’opera, per gli alti costi, rappresenterebbe un enorme dispendio di denaro pubblico che, ove disponibile, potrebbe essere utilizzato per realizzare quelle moderne reti infrastrutturali e di servizi di cui la Sicilia e la Calabria soffrono da sempre la mancanza.
Chiedono che vengano tutelati gli interessi, l’incolumità e la salute degli abitanti dei territori interessati alla costruzione del Ponte; che vengano salvaguardato l’Ambiente ed il Territorio, in quanto bene comune e patrimonio da trasmettere alle future generazioni; che le Autorità in indirizzo rivedano le decisioni assunte ed aprano un confronto con gli enti e le comunità locali".