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Cronaca

Petrolmafie, 71 misure cautelari e sequestri anche a Messina

L’operazione è frutto di quattro diverse indagini in altrettante procure, quelle di Catanzaro, Reggio Calabria, Napoli e Roma nonchè della Direzione nazionale antimafia

Settantuno misure cautelari e sequestri per quasi un miliardo di euro che coinvolgono anche Messina. È il risultato dell’operazione “Petrolmafie Spa” eseguita dai finanzieri dello Scico e dai carabinieri del Ros. Il blitz è scattato stamattina all’alba ed è il risultato di un’inchiesta congiunta delle Dda di Reggio Calabria, Catanzaro, Napoli e Roma coordinate dalla Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo guidata da Federico Cafiero De Raho. Al centro delle indagini, quindi, c’è un traffico di petrolio gestito dalla criminalità organizzata.

Oltre all’associazione a delinquere di stampo mafioso, agli indagati i pm delle quattro procure contestano riciclaggio e frode fiscale di prodotti petroliferi.In mattinata è prevista una conferenza stampa nel corso della quale verranno illustrati i dettagli dell’inchiesta che dovrebbe essere collegata all’operazione “Oro Nero” che, una decina di anni fa, nella Locride aveva portato al sequestro di oltre 350 milioni di euro e aveva colpito una holding del petrolio gestita da due fratelli. All’epoca come oggi, le indagini riguardavano un illecito traffico di carburante.

L’operazione è frutto di quattro diverse indagini in altrettante procure, quelle di Catanzaro, Reggio Calabria, Napoli e Roma nonchè della Direzione nazionale antimafia. Le indagini sono confluite poi nella maxi operazione.

Sul campo oltre mille militari. Dalle indagini risulta la centralità del clan Moccia sul fronte camorristico, nel controllo delle frodi negli oli minerali, sul versante della ‘ndrangheta i clan coinvolti sono Piromalli, Cataldo, Labate, Pelle e Italiano nel Reggino e Bonavota di S. Onofrio, gruppo di San Gregorio, Anello di Filadelfia e Piscopani a Catanzaro e l’indagine, avviata nel giugno 2018 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro - Direzione Distrettuale Antimafia, è una “naturale prosecuzione dell’operazione Rinascita-Scott”.

Reati ipotizzati: associazione di stampo mafioso, associazione per delinquere aggravata dall’agevolazione mafiosa, frode fiscale, riciclaggio e ricettazione.

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