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Cronaca Capri Leone

Vie di fuga in caso di emergenza, 27 milioni dalla Regione: finanziamento anche per Caprileone

Si tratta di progetti definiti sulla base delle istanze prodotte dai singoli territori che andranno a sanare punti di criticità

Migliorare il sistema regionale delle vie di fuga in caso di emergenza. È l'obiettivo per il quale il governo della Regione Siciliana, guidato da Nello Musumeci, ha approvato un Piano di interventi predisposto dalla Protezione civile regionale. Sono stati stanziati, infatti, ventisette milioni di euro per opere in dieci Comuni dell'Isola. Si tratta di progetti definiti sulla base delle istanze prodotte dai singoli territori che andranno a sanare punti di criticità rilevati in relazione all'esigenza di "rafforzare i presidi di prevenzione del rischio con finalita' di protezione civile". Gli interventi copriranno tutte le nove province, oltre all'ottimizzazione dell'accesso al Centro regionale della Protezione civile per la Sicilia orientale che si trova a San Giovanni La Punta.

"Prevenire - sottolinea Musumeci - è sempre meglio che curare. Stiamo intervenendo perchè  siamo ben consci degli alti rischi che alcune aree del nostro territorio corrono, da quello vulcanologico a quello industriale, da quello degli incendi boschivi a quello sismico, a quello idrogeologico. E nell'ultimo anno e mezzo non e' mancato nulla. Farsi trovare impreparati, in caso di catastrofi naturali o eventi calamitosi, sarebbe da incoscienti". Gli interventi finanziati, in attuazione del Piano di azione e coesione con l'asse prioritario 2 'Riduzione e gestione dei rischi ambientali', riguardano i Comuni di: Siculiana, in provincia di Agrigento; Milena, nel Nisseno; Militello in Val di Catania; Troina, nell'Ennese; Caprileone, in provincia di Messina; Valledolmo, nel Palermitano; Ispica, in provincia di Ragusa; Ferla, nel Siracusano; Buseto Palizzolo, in provincia di Trapani. Il governo regionale ha approvato anche l'aggiornamento dei criteri per la definizione del Piano regionale delle vie di emergenza, fermi al 2011, per aggiornare gli standard minimi di sicurezza che le vie di emergenza devono possedere in relazione al tipo di rischio cui il territorio e' sottoposto.

Il nuovo strumento indica come determinare un'opportuna rete di vie di emergenza adeguata ai diversi scenari di rischio presenti nel territorio. Tali vie dovranno garantire un rapido accesso ai mezzi di soccorso o al loro approvvigionamento, il veloce raggiungimento di svincoli autostradali o strade di collegamento, facilitare le forze di protezione civile eventualmente in campo (vigili del fuoco, forze dell'ordine, mezzi di pronto soccorso, squadre specialistiche di intervento), permettere alla popolazione di allontanarsi tempestivamente dai luoghi di crisi per raggiungere aree di attesa. Le linee-guida contenute nel Piano saranno ora trasmesse a tutte le amministrazioni con la scheda-tipo di proposizione dell'intervento che consentira' di individuare in dettaglio quelli di maggiore interesse e prioritari per un'utile programmazione. Il Piano regionale non rimane statico ma, come spiega Calogero Foti, dirigente generale del dipartimento regionale di Protezione civile "e' per sua stessa natura uno strumento dinamico in continua evoluzione e risponde, quindi, all'esigenza di migliorare e rafforzare il sistema complessivo della protezione civile nell'Isola".

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