Piazza del Popolo fuori controllo: "Ogni sera risse tra ubriachi, abbiamo paura"
L'allarme dei residenti dopo il tentato omicidio dello scorso 21 settembre. Degrado e insicurezza sotto i portici di una delle più importanti zone di Messina
Il tentato omicidio ai danni di un 49enne messinese ha riacceso i riflettori sulle condizioni di piazza Lo Sardo, da tutti i messinesi conosciuta come piazza del Popolo. La violenta aggressione avvenuta la sera del 21 settembre non sembra essere un caso isolato, ma va inquadrata in uno scenario di degrado e insicurezza che da tempo riguarda l'intera zona nel cuore del centro cittadino.
Sono diversi i residenti, a cui si uniscono alcuni commercianti che lavorano a pochi passi passi dalla piazza, a denunciare la mancanza di controlli, specialmente nelle ore serali. In piazza trovano rifiugio sbandati e senzatetto mentre le risse tra ubriachi sono all'ordine del giorno. C'è chi si affronta a colpi di bottiglia, chi molesta i passanti in preda all'alcool. A fare da cornice , il degrado causato dalle aiuole usate come discarica e dai portici che spesso vengono scambiati per latrine a cielo aperto. "Abbiamo paura a frequentare la piazza - spiegano i residenti - le famiglie hanno ormai abbandonato l'idea di passare qualche ora di relax con i figli. Preferiamo spostarci altrove o rimanere in casa".
Una situazione segnalata spesso dall'attivita Saro Visicaro, impegnato nel sociale e assiduo frequentatore della piazza. "Andrebbe innanzitutto regolamentata la vendita di bevande alcoliche, io stesso ho assistito a diverse risse e ogni matttina sono costretto a ripulire dall'immondizia l'aiuola che ho adotttato con la mia associazione. E' impossibile passeggiare sotto i portici, manca l'illuminazione e la pulizia mentre gli spazi sono occupati da tavoli e sedie o barriere fisse".
Intanto, migliorano le condizioni del 49enne aggredito a bottigliate durante la lite con un tunisino poi fermato dai carabinieri. L'uomo è ancora ricoverato in Rianimazione al Policlinico. Proseguono intanto le indagini per ricostruire con esattezza la dinamica dell'aggressione.