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Cronaca

Ricoverata in ortopedia ma positiva al Covid, Uil Fpl: “Al Piemonte si rischia un nuovo focolaio”

E' allarme tra il personale dopo il ricovero di una paziente non sottoposta a tampone. Chieste verifiche su tutti i dipendenti entrati in contatto. “L'assessore alla Salute invii gli ispettori”

Ricoverata in Ortopedia ma positiva al Covid. E’ la denuncia in una nota indirizzata al management dell'IRCCS-Neurolesi/Piemonte, da Pippo Calapai, segretario generale Uil-Fpl Messina, Mario Salvatore Macrì, responsabile area medica, Maurizio Celona e Nino Nunnari, rispettivamente segretario aziendale Piemonte e Irccs-Neurolesi.

Il caso è quello di una donna finita al pronto soccorso alla quale non sarebbe stato fatto il tampone prima dell’ingresso-ricovero che secondo i sindacalisti è obbligatorio in tutti gli ospedali no-covid per evitare la creazione di focolai.

La paziente in questione è la mamma di una ricoverata in contrada Casazza dimessa in seguito al focolaio individuato nelle scorse settimane.

"Le procedure adottate dall'azienda hanno già causato un primo focolaio presso il presidio riabilitativo di Casazza e potrebbero causare nuovi focolai al Piemonte – scrivono i sindacalisti -  Le ultime disposizioni del direttore del dipartimento di Emergenza, a nostro avviso discutibili, ad oggi, rivelano tutta la loro inadeguatezza. Nei giorni scorsi è stata ricoverata in Ortopedia una pazienta giunta al Pronto soccorso generale in urgenza e non è stata sottoposta al previsto tampone. La stessa a seguito di sintomatologia sospetta ha eseguito il tampone successivamente, che ha dato esito positivo, con tutte le conseguenze derivanti. Non è più possibile tollerare comportamenti superficiali sulla pelle dei lavoratori da parte di chi è preposto a dirigere un dipartimento o i Presidi".

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Nel merito, la Uil-Fpl Messina che chiede all'assessore alla Salute Ruggero Razza, l'avvio di una indagine ispettiva per verificare eventuali responsabilità e procedere alla rimozione del manager, chiedono anche di sapere quali procedure sono state adottate sul caso e se l’azienda abbia espletato la prevista formazione e informazione ai lavoratori in merito alla Gestione del Rischio Biologico Specifico per esposizione al Covid-19.

Secondo i dirigenti dell'organizzazione sindacale inoltre, nei giorni scorsi il direttore medico di presidio ha disposto il ricovero di un paziente in Cardiologia/UTIC, “in totale dispregio della recente disposizione regionale che prevede espressamente 'Pazienti Covid o semplicemente o semplicemente sospetti o probabili Covid, per nessun motivo devono accedere all’Utic. Prima di accettare anche un paziente acuto ed estremamente critico da altri reparti o dal Pronto Soccorso o dal 118 deve essere assicurato per quanto possibile che non sia un Covid o sospetto tale'. Pertanto - conclude la nota -  si chiede con urgenza a codesta amministrazione che il personale che, direttamente o indirettamente, sia venuto a contatto con la paziente risultata positiva al virus Covid-19 venga sottoposto all’esame del tampone".

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