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Cronaca

Malate di tumore "respinte" dopo lo stop agli interventi al seno, rabbia e lacrime al Policlinico: scatta la protesta

Momenti di tensione al Padiglione F quando a una decina di donne in lista d'attesa è stata comunicata la sospensione delle operazioni chirurgiche. I primi effetti della decisione della Regione dopo la mancanza di requisiti nella struttura universitaria

Si sono presentate questa mattina per l'intervento chirurgico al seno a cui avrebbero dovuto sottoporsi, ma hanno avuto un'amara sorpresa. Lacrime e disperazione questa mattina al Padiglione F dove una decina di donne malate di tumore, pronte a sottoporsi all'operazione, si sono viste allargare le braccia e invitate a trovare altre soluzioni per l'operazione alla mammella che avevano già programmato. Non tardano ad arrivare i primi effetti della decisione della Regione di interrompere gli interventi contro il tumore alla mammella al Policlinico. Difficoltà anche per il personale sanitario che non ha potuto far altro che spiegare le motivazioni alla base dello stop.

A pagare la colpa di una vicenda che si gioca sui tavoli della politica, sono solo i malati. Rabbia e incredulità per chi era in lista d'attesa e sperava di poter voltare pagina proprio affidandosi al chirurgo dopo una lunga trafila di visite ed esami. Donne giovani, ma anche anziane che adesso dovranno rivolgersi ad un altro ospedale con tutti i disagi del caso. Tra loro c'è chi non ha un mezzo con cui spostarsi o chi per questioni di salute non può affrontare viaggi. In città e provincia gli unici centri abilitati sono il Papardo e il San Vincenzo di Taormina.

Una delegazione di pazienti ha inscenato una protesta e chiesto un incontro urgente con il commissario Giampiero Bonaccorsi per cercare una soluzione. Ma ad oggi l'unica alternativa resta quella di iniziare una nuova trafila in un'altra struttura sanitaria. Ripartire praticamente da zero in un momento così delicato.

La disperazione delle pazienti

"Sono disperata, il mio intervento era fissato in settimana. Adesso non so come fare, mio marito a sua volta sta curando un tumore e non è nelle condizioni per poter guidare e quindi raggiungere gli altri ospedali. Ho 76 anni e non posso subire questi disagi".

Lacrime anche per i familiari. "Da maggio mia madre è in cura al Policlinico, non deambula e io sono figlia unica e non so come raggiungere le altre strutture. Questo è un danno anche per tutta l'equipe medica del professor Navarra che ci ha seguito fin dall'inizio".

Ma c'è chi ha già provato a contattare gli altri ospedali ricevendo di fatto la conferma di dover iniziare tutto l'iter per una malattina in cui anche una singola settimana può essere decisiva. "Ho contatto il Papardo e nonostante abbia già completato tutti gli accertamenti prima dell'operazione, mi è stato comunicato di dover effettuare nuove visite specialistiche anche privatamente. Non posso perdere ulteriore tempo".

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