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Cronaca

Trasporto dei pazienti nei vari reparti del Policlinico, la denuncia: "Attese troppo lunghe e terapie a rischio"

Le criticità evidenziate da Aned sul servizio di ambulanze che ogni giorno portano i degenti da un padiglione all'altro dell'ospedale. La nota indirizzata ai vertici dell'azienda sanitaria. "In un caso i ritardi hanno ridotto i tempi della dialisi"

C'è qualcosa che non funziona nel servizio di trasporto interno del Policlinico. Ogni giorno le ambulanze assicurano i trasferimenti dei pazienti da un padiglione all'altro dell'ospedale per effettuare terapie ed esami. Ma i mezzi talvolta arrivano in ritardo con conseguenze dirette sugli stessi degenti. Così denuncia Aned-Sicilia (Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto) in una nota indirizzata ai vertici dell'azienda sanitaria di viale Gazzi.

La Onlus cita proprio l'esperienza diretta di un loro membro. "Dal 2 novembre il nostro socio - si legge nella lettera dei delegati Francesco Falcone e Giuseppe Rigano -  è ricoverato in Chirurgia vascolare. Le sue condizioni di salute non sono delle migliori, essendo stato sottoposto a delle operazioni che ne hanno ridotto la mobilità. Ma il suo problema non riguarda né le cure che sta ricevendo nel reparto di cui sopra né il trattamento dialitico che effettua presso la sala dialisi del reparto di Nefrologia del Policlinico. Quello che vogliamo 'denunciare' è il servizio di trasporto interno al Policlinico, dato che i pazienti devono spostarsi con l’ausilio delle ambulanze per raggiungere altri padiglioni dove effettuare visite o altro. Non conosciamo i meccanismi di funzionamento di detto servizio, ci interessa poco, ma non possiamo non rilevare l’importanza e la centralità di detto servizio, che rientra di diritto nei LEA (livelli essenziali di assistenza). Il nostro delegato dovendosi spostare dal reparto in cui è ricoverato alla dialisi, aspetta anche oltre un’ora e trenta minuti prima di arrivare in sala ed altrettante per rientrare. Questo disservizio, comprensibile se si considerano 20/30 minuti di ritardo fisiologico, diventa patologico se rimane così quotidianamente oltre l’ora. È evidente il disagio vissuto dal nostro iscritto e crediamo anche di altri pazienti nelle stesse condizioni. Ma l’aspetto che emerge da questa grave inefficienza è che non ha mai potuto fare una dialisi completa perché i ritardi accumulati ne hanno ridotto le 4 ore previste dal suo protocollo".

Fin qui si è trovata una soluzione tampone con l'interessamento diretto del personale medico. "Abbiamo dovuto chiedere - precisa Aned - un intervento al direttore della Nefrologia, professore Santoro, professionista da noi molto stimato, il quale mettendosi subito a disposizione, ha trovato una soluzione migliorativa. La dialisi è stata spostata dal pomeriggio alla mattina. Ma nonostante questo cambio, i ritardi si sono verificati lo stesso. Anche il suo rientro presso la Chirurgia vascolare è stato un calvario, per un uomo già segnato da un trattamento salvavita molto invasivo, da comorbilità e dall’attuale situazione di salute che ne ha peggiorato il quadro clinico generale. È evidente che il servizio di ambulanza interno vada rafforzato e migliorato per evitare quanto da noi evidenziato in questa missiva, che non vuole essere solo una sterile polemica, ma una segnalazione per migliorare un elemento centrale della proposta ospedaliera di una struttura di qualità come quella del Policlinico messinese".

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