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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Maltratta la moglie e fugge all'estero con i figlioletti, arrestato

L'uomo aveva portato i bimbi in Africa al termine di una lite familiare. La donna si è rivolta alla polizia che ha subito avviato le indagini

E' stato arrestato l'uomo che al termine di una lite familiare ha portato con sè due dei tre figlioletti in Africa. Tutto ha avuto inizio nlo scorso agosto, quando la polizia è intervenuta per una segnalazione di lite in famiglia  nell’abitazione in cui l’uomo conviveva con la moglie ed i figlioletti di 6, 4 e 2 anni. In tale occasione, la donna ha raccontato ai poliziotti di essere da tempo vittima delle angherie del marito, riferendo che questi era solito maltrattarla anche in presenza dei figli minori, impedendole anche di uscire di casa, controllandone gli spostamenti, insultandola e minacciandola anche di morte.

A settembre, la donna si è presentata negli uffici della Squadra Mobile perché il marito aveva deciso, arbitrariamente e senza dirle nulla, di portare due dei loro tre figli con sé in Nord Africa, suo paese di origine. Una domenica mattina, infatti, aveva accompagnato i figli dal marito per far trascorrere loro una giornata insieme ma, dopo qualche ora, l’uomo ha riconsegnato alla donna solo il figlio più piccolo, dicendole che gli altri due sarebbero rimasti con lui fino al giorno successivo. Tuttavia, il giorno seguente, la donna ha ricevuto dei videomessaggi che riprendevano i figli a bordo di un aereo e il padre le ha comunicato che li avrebbe portati con sé in Africa e che sarebbe tornato a prendersi anche l’altro bimbo.

La Squadra Mobile, con il coordinamento della Procura peloritana ha, quindi, avviato una serratissima attività di riscontro alle dichiarazioni della donna e di altri testimoni e l’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Messina ha emesso il provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo. La misura è rimasta da eseguire fino al 18 giugno, quando l’uomo e i due figlioletti hanno fatto rientro in Italia. Le attività di rintraccio del cittadino straniero e di esecuzione dell’ordinanza della misura cautelare della custodia in carcere  sono state compiute da personale della Squadra Mobile della Questura di Messina, congiuntamente alla Squadra Mobile di Palermo e dalla Polizia di Frontiera Marittima. Nelle indagini sono risultati fondamentali il tempismo, la circolarità e la condivisione delle informazioni tra Autorità Giudiziaria e Polizia di Stato, anche in ambito internazionale, l’esistenza di protocolli operativi per i casi di sottrazione internazionale di minorenni e le segnalazioni dei collaterali organi investigativi stranieri e dello S.C.I.P. circa gli intenti dell’uomo di fare rientro in Italia. 

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