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Cronaca

Ponte, la parola passa agli esperti: l'asse Messina-Reggio Calabria su aspetti geologici e sismici

La prima sessione dei lavori organizzata dai geologici siciliani e calabresi. In collegamento il ministro Salvini: "Tra qualche anno tecnici e turisti verranno ad ammirare quest'opera"

Dopo l'ok di Camera e Senato alla legge sul Ponte, la parola passa agli esperti. I geologi di Messina e Reggio Calabria in prima linea per approfondire tutti gli aspetti tecnici legati alla mega opera, ieri nella città reggina il primo appuntamento del convegno organizzato dal Consiglio nazionale dei geologi, la Fondazione centro studi del Cng e gli Ordini dei geologi di Calabria e Sicilia. Intitolato "Aspetti geologici, sismici e normativi delle opere infrastrutturali complesse nell’area dello Stretto di Messina", il seminario non ha voluto presentarsi con un'etichetta immediatamente associata al Ponte perché la posizione dei geologi calabresi e siciliani è scientifica e di netta distanza da prese di posizione ideologiche o politiche. Anche perché lo stesso decreto diventato legge richiede attenzione all’aggiornamento della modellazione geologica.

In collegamento anche il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini. "Tornerò presto per dare corpo a questo progetto. L'annuncio della posa della prima pietra è stato dato tante volte, ma questa sarà quella buona. Sono felice di questa iniziativa dei geologi - ha proseguito - perché tra qualche anno tecnici, architetti, ingegneri ma anche turisti di tutto il mondo arrriveranno per vedere dal vivo un'opera che già sulla carta mi ha affascinato, per studiarla o ammirarla". Un'infrastruttura che, secondo il ministro, sarà anche uno strumento di unità non solo tra i territori dello Stretto, ma tra Sud e Nord del paese - riferimento che è un'implicita risposta allo scontro sull'autonomia differenziata.  "Sara' un volano per lo sviluppo economico e un’occasione di crescita per l'intero paese".

Intanto, il comitato "Invece del ponte" contrario all'opera manifesta dubbi proprio sugli aspetti tecnici e sulle risposte del ministero definite incomplete. 

"Dire che esiste già un progetto valido per la realizzazione del ponte "è fuorviante. Il progetto definitivo non è stato approvato. Non ha mai ottenuto la compatibilità ambientale perché 'le risposte fornite sono state parziali, lacunose e non sempre esaustive' (Verifica di ottemperanza del ministero dell'ambiente Ambiente dell'aprile 2013)". Inoltre "non è stato approvato dal Cipe, come necessariamente richiesto dalla legge, né dal Consiglio superiore dei lavori pubblici". E' quanto denuncia in una nota il Comitato "Invece del ponte - cittadini per lo sviluppo sostenibile dello Stretto". "Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato alcune Faq con relativa risposta. Tutte le risposte fornite sono parziali, incomplete, fuorvianti e poco credibili", spiega il Comitato, passandole in rassegna. Tra le varie contestazioni mosse anche quella sui terremoti: "Asseritamente - si legge nella nota - il Ponte resisterebbe a un terremoto 7.1 ma è falso che, allo stato attuale delle conoscenze, sia questo un adeguato margine di rischio. Appena nel 2020 Cnr e Ismar hanno affermato che non avendosi ancora un quadro preciso degli scenari di rischio geologico occorre considerare lo scenario peggiore che, nel caso dello Stretto di Messina, non può essere dissimile dal terremoto del 1999 a Izmit (magnitudo 7.4) e addirittura da quello dei recenti eventi di Sumatra o del Giappone (magnitudo 8.7 e 8.9)".

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