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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

"Il Ponte sullo Stretto si farà": Morelli insieme a Musumeci e Spirlì per portare a Roma l'istanza del Sud

Un cronoprogramma di sei anni con una calendarizzazione di tutta l'opera e la realizzazione dell'alta velocità a corredo. Questa la richiesta delle regioni meridionali appoggiato dal ministero. Il progetto sarà analizzato in Parlamento dopo la relazione tecnica del viceministro alle infrastrutture

Un collegamento stabile fra le sponde di Sicilia e Calabria che rendano le regioni meridionali la porta dell'Europa. L'intento comune di Palermo e Catanzaro di realizzare la grande infrastruttura dello Stretto è stato definitivamente consegnato al viceministro delle Infrastrutture Alessandro Morelli, in visita nel pomeriggio a Messina per redigere la relazione che sarà discussa in Parlamento.

A partecipare all'incontro con i presidenti della Regione Siciliana Nello Musumeci e della Regione Calabria Antonino Spirlì anche gli assessori regionali alle Infrastrutture di Sicilia e Calabria, Marco Falcone e Mimma Catalfamo. Il lavoro legato alla progettazione del Ponte, per cui serve un investimento da 7 miliardi di euro, comprensivo anche della realizzazione di una opera infrastrutturale stradale e ferroviaria adeguata. 

Musumeci: "Pronti a partecipare economicamente"

"Riproponiamo la nostra ferrea determinazione di due regioni stanche di essere periferia d'Europa e che vogliono diventare quello che la geograffia, la storia e il buon senso riferiscono", ha detto Nello Mueumeci. "Speravamo che il governo Conte 1 e Conte 2 potessero mettere al centro dell'agenda l'esigenza di affrontare il tema del collegamento fra le sponde. Non lo ha fatto e il governo Draghi diventa per noi punto di riferimento per la presenza di forze politiche che in passato hanno manifestato la loro disponibilità alla realizzazione dell’infrastruttura".

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Un'opera del costo di 3 miliardi, alle cui spese il presidente della Regione Sicilia ha annunciato di voler partecipare. "L'obiettivo è quello di attraversare lo Stretto in 3 minuti - ha spiegato Musumeci - Siamo convinti che ormai ogni perdita di tempo sia inopportuna e dettata dalla volontà di rinviare sine die il tema. Salini ha dimostrato apertura per realizzare il cantiere e ha presentato disposizioni per dare il progetto e avviare e realizzare opera. Siamo disposti a intervenire finanziariamente qualora si dovessere rendere necessario l'aiuto della regione Sicilia". 

Spirlì: "Pretendiamo il Ponte"

Massima disponibilità ad accogliere la realizzazione della grande infrastruttura anche da parte del presidente della regione Calabria, dove Morelli si è già recato in visita nei giorni scorsi. "Il ponte è un dovere dell'Europa perché Sicilia e Calabria rappresentano l'ingresso nella casa europea e il collegamento più vicino ad Asia e Africa, i due nuovi continenti", ha sottolineato Spirlì. 

"Il ponte non lo vogliamo proporre come possibile ma lo pretendiamo perché è indispensabile. I tempi sono cambiati e i due territori devono essere concepiti in continuità", ha aggiunto. "Non ci può essere una frattura che rallenta il passaggio di uomini e cose perché sarebbe un benvenuto sbagliato che l'Europa non si può permettere. Avere considerato queste nostre terre come estreme regioni meridionali ha pesato molto anche nello stato di agio delle giovani generazioni che non erano mai menzionate, oggi il mondo ha cambiato e l'Oriente è il nuovo Occidente". 

Morelli: "Raccolgo il testimone di due regioni" 

Priorità alle infrastrutture del meridione, dal ponte alla rete ferroviaria e autostradale. Il testimone passa adesso al viceministro Alessandro Morelli che ha mostrato propositività nell'accogliere le richieste. "Il mio compito sarà segnalare come le due regioni mi abbiamo riferito una loro posizione chiara. - ha detto -  In sede parlamentare c’è una vera e propria compagine che giocherà a favore dell'infrastruttura e che in questo caso rappresenta la bandiera dell’Italia, non politica, non della Calabria ma del Paese"

Non basta comunque realizzare soltanto il Ponte perché serve un collegamento veloce e funzionale anche per integrarlo con le reti ferroviarie e autostradali. Di queste ultime dovrebbero occuparsi Anas e Rfi. Il costo totale, quindi, dell'opera sale a 7 miliardi di euro, con la possibilità di occupare 20 mila persone per sei anni nei lavori di realizzazione delle infrastrutture. "Da milanese sarebbe totalmente assurdo non pensare a collegare quello che sarà il polo logistico più importante d Europa, Sicilia e Calabria con delle infrastrutture locali che siano di livello europeo. Fatto il ponte di conseguenza le infrastrutture dovranno essere di livello europeo", ha sottolineato.

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