Ponte, al sondaggio di MessinaToday il 70 % dice no alla costruzione: chiesto il referendum consultivo
Primi risultati della votazione con il parere dei lettori mentre la politica spinge per dare la parola ai cittadini sull'infrastruttura che potrebbe cambiare per sempre il territorio
Opera dell’ingegno o opera dei pupi? Un capriccio di chi ha fatto una scommessa con se stesso per realizzarlo o la panacea di tutti i mali non solo al Sud?
Non passa giorno senza che si legga sui giornali una notizia solenne sul Ponte di Messina, sempre più divisivo man mano che si avvicina la possibilità del via libera alla costruzione.
Ecco che torna allora anche l’ipotesi del referendum consultivo. Dopo la proposta lanciata dal costituzionalista Michele Ainis - ma negli anni era stata già più volte ventilata – una maggioranza trasversale in consiglio comunale a Messina evidenzia la necessità di confrontarsi prima con la popolazione che dovrà subire i maggiori disagi.
Il ponte è necessario? Partecipa al sondaggio
Stamani in Commissione, alla presenza di alcuni rappresentanti di un'associazione invitata per discutere di ponte sullo Stretto, i consiglieri comunali Libero Gioveni e Felice Calabrò hanno proposto di indire un 'Referendum consultivo' in merito alla costruzione della grande opera, ai sensi dell’art. 30 dello Statuto del Comune di Messina.“Lo Statuto del Comune di Messina all’art. 30 comma 1 - spiegano Gioveni e Calabrò - recita testualmente che 'nelle materie di sua competenza il consiglio comunale, prima di procedere alla emanazione di provvedimenti di interesse generale può deliberare a maggioranza assoluta dei consiglieri in carica di indire un referendum consultivo'. A tal riguardo - proseguono i consiglieri di FdI e Pd - in attesa di costituire in Consiglio Comunale la Commissione Ponte e in pieno ed attuale dibattito parlamentare sul decreto Ponte, il Civico Consesso non può rimanere indifferente rispetto a quanto sta accadendo fuori dall'ambito cittadino, sede che peraltro è oggetto del mega intervento. Appare superfluo rimarcare quindi - concludono Gioveni e Calabrò - come queste possibilità che il nostro Statuto offre ai nostri concittadini non costituiscano certamente una prassi consolidata, perché seppur il Referendum rappresenti un importante strumento democratico, a memoria d'uomo non crediamo che la nostra città si sia mai avvalsa di questa opportunità offerta dal nostro Statuto. Se non farlo per il Ponte, per cos'altro farlo?".
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Ma sulla necessità di sondare la volontà popolare si è interrogata anche MessinaToday che il 3 maggio ha lanciato il sondaggio: “E’ opportuno realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina?”.
Solo due le opzioni di voto – si o no – alle quali hanno già risposto quasi mille lettori.
Su 984 votanti secca la vittoria del no che ha incassato 688 preferenze a fronte di 296 sì con una percentuale dunque del 70 per cento assolutamente contrari alla realizzazione. Naturalmente si tratta di un sondaggio che non ha valore statistico ma serve a capire l'umore e l'orientamento dei cittadini.
E’ possibile votare ancora fino al 24 maggio.
Ma cosa hanno detto in prima commissione consiliare i rappresentanti di “Invece del ponte”? Elio Conti Nibali, a nome dei cittadini rappresentati dal comitato, ha sottolineato in particolare, il rifiuto di far partecipare i sindaci di Messina e Villa San Giovanni al CdA della società Stretto di Messina, bocciando gli emendamenti proposti in Commissione parlamentare e confermando così "la volontà di escludere le città dello Stretto da qualsiasi momento di decisione". “Dobbiamo indignarci e reagire”, ha concluso Conti Nibali. Sulla stessa lunghezza d'onda l’intervento dell’avvocato Carmelo Briguglio, già consigliere comunale, che ha ricordato l’enorme lavoro svolto dal Consiglio negli anni dal 2003 al 2012, con la produzione di atti che aiutarono i cittadini a comprendere davvero l’impatto della eventuale costruzione. Gli aspetti tecnici e l’impatto sul territorio sono stati evidenziati dall’ingegnere Sergio De Cola, già assessore ai lavori pubblici, che ha ricordato i dati allarmanti relativi ai milioni di metri cubi da estrarre e le migliaia di camion che dovrebbero transitare in strade urbane che però, secondo i progettisti, sarebbero a “scarsa densità di traffico". "Stiamo parlando della Panoramica, della via consolare Pompea e della via Santa Cecilia - ha chiosato De Cola- ma di quale Città parlano, dove vivono, chi li informa?".