Il patto d'acciaio per il Ponte, Lega: "Si usi quello prodotto a Taranto"
In attesa dell'ok del Parlamento al decreto il dibattito si sposta sui materiali da utilizzare per l'opera. Ma Fiom Cgil frena sulla disponibilità: "Non basta neanche per il fabbisogno nazionale"
In attesa che il Parlamento si pronunci sul decreto legge, il dibattito nelle ultime ore si sposta sui materiali che serviranno per realizzare il ponte sullo Stretto. L'auspicio della Lega è quello che si utilizzi l'acciaio prodotto dall'Ilva di Taranto. Il deputato Davide Bellomo innesca così un duello a distanza con la Fiom Cgil. Secondo il primo “usare l’acciaio prodotto a Taranto per il Ponte sullo Stretto darebbe una spinta all’economia non solo dell’azienda e del settore, ma dell’intero Paese. E poi definisce le polemiche del sindacato "totalmente ideologiche e sterili le polemiche".
La Fiom, tramite il segretario generale Francesco Brigati, aveva infatti replicato nutrendo dubbi sulla disponibilità del materiale per la costruzione dell'opera. "Non so quante tonnellate - spiega Brigati - servirebbero ma allo stato attuale, già senza il ponte, non siamo nelle condizioni di sopperire alla richiesta di acciaio del mercato nazionale. Figuriamoci con il ponte. Credo che i due ministri nemmeno si parlino perché, se Salvini la dice così, evidentemente non conosce la situazione dell'Ilva. Mi sembra il solito slogan detto in campagna elettorale. L’opera, secondo il vicepremier, renderebbe possibili "anni di commesse piene\" allo stabilimento jonico. "Nella situazione attuale non siamo in grado di soddisfare la richiesta interna\", ribadisce Brigati. Salvini ha detto anche di aver contattato amministratori locali di diversi schieramenti politici. \"Noi non siamo stati consultati\", rileva il sindacalista. La produzione di acciaio dello stabilimento siderurgico di Taranto \"non è a pieno regime".
Il segretario della Fiom di Taranto ritiene tuttavia che "la risoluzione della vertenza ex Ilva non può passare dal Ponte sullo Stretto. L'acciaio - aggiunge - servirebbe piuttosto per fare i binari, perché le tratte calabresi e siciliane sono ancora a unico binario, non c'è l'alta velocità ferroviaria. Tra l'altro uno dei punti di forza che hanno portato in Italia le risorse previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza è quello di cercare di colmare il divario tra Nord e Sud. Ma questo non si traduce nella realizzazione del Ponte sullo Stretto. Mancano anche le autostrade".