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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Ganzirri

Parco delle torri, lungomare e spazi verdi: l'effetto Ponte tra Ganzirri e Granatari

Nel progetto della grande opera previsti interventi di salvaguardia ambientale e valorizzazione delle aree interessate dai cantieri. Ecco come cambierebbe la zona a ridosso di Capo Peloro

Non solo asfalto e cemento. Le opere collaterali al ponte sullo Stretto tengono presente anche l'esigenza di salvaguardia ambientale e valorizzazione delle zone che ospiteranno la struttura o saranno direttamente coinvolte nella nuova viabilità. Dal progetto definitivo si può quindi immaginare il nuovo volto dell'area tra Ganzirri e Granatari, laghi compresi. Non a caso gli studiosi fanno riferimento più volte alla necessità di armonizzare l’opera di attraversamento con il paesaggio dello Stretto con lo scopo di attribuire un carattere riconoscibile, originale e, per quanto possibile, identitario al complesso delle infrastrutture suggerendo, nel contempo, anche nuove relazioni con il paesaggio locale.

Il progetto cita infatti la riqualificazione delle sponde dei laghi di Ganzirri e del sistema dei canali, valorizzazione del versante della Collina di Faro; Superiore tra la strada Panoramica ed il Pantano Piccolo, riqualificazione ambientale di via Circuito (Lungomare di Ganzirri) e di Via Pompea, valorizzazione turistica della costa e dell’arenile di Ganzirri.

Il PARCO DELLE TORRI

Così chiamato per la stretta condivisione degli spazi con le strutture del Ponte, propone un nuovo polo di aggregazione, in cui l’attività all’aperto si svolge in spazi organizzati ma in sintonia con il paesaggio circostante. I due Pantani rappresentano forti elementi di connotazione dei luoghi e del sistema ambientale su cui poggiano sia le iniziative di carattere culturale sia di fruizione del paesaggio:

il Pantano piccolo, per lo stato di conservazione delle sue sponde più naturali, manterrebbe una idonea collocazione all’interno dell’asse del paesaggio naturale, facendo sia da sfondo sia da parte attiva nelle iniziative del Parco tematico; il Pantano grande, invece, caratterizzato da una maggiore accessibilità carrabile e dal suo attuale e ben collaudato inserimento nel sistema della fruizione per il tempo libero e i momenti dell’aggregazione sociale andrebbe invece a sostegno del complesso di interventi di incentivazione delle strutture ricettive.

La riqualificazione ambientale anche di tali contesti (recupero di qualità delle acque e creazione di zone silenziose con riduzione della congestione da traffico) riassegnerebbe a tali luoghi un’idonea connotazione in sintonia con gli obiettivi di recupero di naturalità.

In sintesi, l’intero territorio dell’area orientale potrebbe pertanto offrire un gradiente di opportunità che vanno dalla natura alla cultura per stemperarsi o contaminarsi in luoghi più “artificali”, quali gli spazi di aggregazione e del tempo libero, in cui le stesse rigidità imposte dalle strutture del Ponte verrebbero a sostegno dell’architettura di un nuovo polo di relazione rappresentato appunto dal Parco delle Torri.

L’AMBITO DI GANZIRRI
L’area si sviluppa, per una superficie complessiva di circa 17 ettari, tra il mare e Via Consolare Pompea, nell’ambito di territorio insediato confinato tra i due laghi di Ganzirri. Dal punto di vista morfologico, l’area si presenta sostanzialmente in piano: la quota massima di 5 metri sul livello del mare viene raggiunta in corrispondenza della strada litoranea.

Il sistema edilizio è costituito da piccoli fabbricati di altezza contenuta a destinazione residenziale. Le aree non edificate sono occupate da modesti orti e giardini di pertinenza delle residenze. Nonostante la zona strettamente interessata dagli interventi evidenzi, soprattutto dal punto di vista edilizio, una certa disarmonia rispetto alle potenzialità del contesto, la presenza della linea di costa, del Sistema dei laghi di Ganzirri (costituiti dal Pantano Grande, dal Pantano Piccolo e dai canali di collegamento) nonché la prossimità con Capo Peloro, rendono l’area un luogo di elevato interesse sotto il profilo ambientale e paesaggistico.

L’area è servita, a Nord e a Sud da due grandi arterie di connessione urbana: le già citata Via Consolare Pompea e Via Circuito. Questa ultima, la litoranea, durante tutta la durata dei lavori nel tratto di attraversamento dell’area di cantiere subirà una interruzione.

La continuità del collegamento litoraneo sarà comunque garantita nelle fasi di costruzione da una viabilità provvisionale che si svilupperà tutto intorno al perimetro del cantiere. Quest’area sarà caratterizzata, con la realizzazione dell’opera di attraversamento, dagli attacchi a terra delle torri del Ponte, dalle pile della struttura terminale e di quelle del viadotto Pantano, opera questa che collegherà il Ponte con il sistema autostradale siciliano. Oltre agli elementi strutturali del Ponte e del Viadotto Pantano, l’area sarà occupata dagli ingombri dei volumi degli impianti tecnologici di manutenzione e da un bacino di lagunaggio/fitodepurazione connesso al sistema di trattamento delle acque meteoriche provenienti dalla sede autostradale sovrastante.

Il lungomare. L’interferenza prodotta dalle fondazioni delle torri ha imposto l’adozione di una variante all’attuale tracciato della strada litoranea; variante che prevede la traslazione dell’attuale sede stradale in direzione della costa. Tale spostamento del tracciato, a sua volta, ha determinato la necessità di ridefinire la linea di costa a tal fine sarà realizzata una banchina di attacco a mare che permetterà peraltro la realizzazione di una piazza lineare che si sviluppa lungo il tratto di costa antistante all’area delle Torri.

L’affaccio al mare sarà protetto da un parapetto in acciaio inox e saranno posizionate delle sedute per il godimento del paesaggio. Inoltre la strada litoranea, nel tratto oggetto di sistemazione è stata modificata anche nella sezione. È stato infatti previsto un leggero ampliamento per consentire l’introduzione di una aiuola salvagente di circa 3 metri, in cui, peraltro, sarà impiantato un filare costituito da palme delle specie Washingtonia filifera e Chamaerops humils.

Il sistema delle attrezzature:
All’interno dell’area nella zona a est del viadotto Pantano si sviluppa un sistema di spazi attrezzati interconnessi, sia fisicamente, attraverso la rete dei percorsi, sia funzionalmente:

  • § una zona attrezzata per il gioco dei bambini , che sarà composta da quattro piani orizzontali posti a quote differenti, pavimentate con gomma naturale anti trauma da esterni con colori vivaci per individuare i diversi ambiti del gioco;
  • § una piazza destinata alla sosta ed al relax, con la possibilità di essere utilizzata per eventi temporanei (mostre, mercatini, ecc.);
  • § un’area con una funzione prevalente sportiva con una pista di atletica all’interno di una cavea gradonata inerbita che la circonda per quasi tutto il suo perimetro;
  • § All’interno della pista troveranno posto cinque campi polifunzionali per lo sport di squadra (calcio, pallavolo, basket), mentre a nord della pista sarà inserita una piccola tribuna.

Il lungo canale:
Lungo il canale Margi in luogo della viabilità provvisoria della fase di cantiere è prevista una pista ciclo pedonale lungo canale che si riconnette al sistema dei percorsi ed ai due parcheggi di testa uno ad est e altro ad ovest del Viadotto Pantano dell’area attrezzata. Il lungo canale sarà caratterizzato a nord da una sistemazione naturalistica delle sponde del canale e sul lato a sud da una duna artificiale che adegua morfologicamente la quota del percorso ciclo pedonale, posto ad una quota compresa tra 1,50 a 2,00 metri s.l.m. con le quote superiori della sistemazione retrostante (4-5 metri s.l.m.). Nell’angolo a nordovest del lotto è prevista la realizzazione di un ponte pedonale per il collegamento tra il Parco delle Torri e la piazza su via Consolare Pompea, porta di accesso sul lato nord del parco. Il ponte avrà una struttura portante mista legno lamellare/acciaio.

L’AMBITO DI GRANATARI
L’ambito d’intervento, all’interno del quale è prevista la realizzazione del Blocco di Ancoraggio e che aderisce all’area di cantiere, ha una superficie di circa 5 ettari e si sviluppa a nord della Via Salita Cimitero fino ad occupare il costone che si affaccia sul lungomare di Mortelle. L’area si caratterizza per la presenza del complesso cimiteriale di Granatari ed assume, per la sua morfologia ed ubicazione, un particolare valore paesaggistico.

Questa infatti, sovrasta morfologicamente il sistema dei laghi di Ganzirri (Pantano Grande, Pantano Piccolo) e permette, dal punto di vista panoramico, il collegamento tra il versante ionico e quello tirrenico. Il sito presenta una certa complessità morfologica: la parte alta, antistante al Cimitero è posta a circa 55 metri s.l.m.; il piede del costone, ove si colloca il limite d’intervento sul lato nord si trova a circa 20 metri s.l.m.

L’area è servita, a Sud da una viabilità urbana, Via Salita Cimitero, che sarà modificata per impiantare il cantiere per la realizzazione del Blocco d’ancoraggio e garantire, in ogni caso, l’accessibilità al Cimitero di Granatari.

Tutta l’area interessata dai cantieri sarà ripristinata e interamente ridefinita sia per gli aspetti funzionali che per la qualità paesaggistica. Di seguito si riporta una descrizione delle opere di sistemazione previste per zone di intervento:

  1.  Le aree di pertinenza delle sottostrutture del Ponte;
  2.  L’area di pertinenza delle blocco d’ancoraggio;
  3.  Gli spazi di fruizione e valorizzazione urbana ed ambientale Il sistema delle attrezzature.

I percorsi pedonali
Per i vari percorsi pedonali, sia lungo la viabilità carrabile, sia a servizio delle aree a parco, sono state adottate le seguenti tipologie:
Tipo “A”, marciapiede di larghezza variabile localizzata nella zona sottostante l’impalcato del ponte lungo via Circuito, caratterizzato da un filare di Washingtonia filifera con un passo di 7 metri, con sottostante griglia metallica a protezione dell’apparato radicale, con interposto illuminazione a passo di 14 metri. Nella zona in cui il marciapiede è complanare al sedime stradale si introdurranno dei dissuasori:
Tipo “B”, marciapiede di larghezza di cinque metri localizzata nella zona di Granatari, caratterizzato da un filare di Cupressus sempervirens con un passo di 5 metri, con sottostante griglia metallica a protezione dell’apparato radicale, con interposto illuminazione a passo di 15 metri.
Tipo “C”, marciapiede di larghezza di tre metri localizzata nella zona sottostante l’impalcato del ponte lungo via Circuito, caratterizzato da un filare di Washingtonia filifera con un passo di 7 metri, con sottostante griglia metallica a protezione dell’apparato radicale, con interposto illuminazione a passo di 14 metri. Nella zona in cui il marciapiede è complanare al sedime stradale si introducono i dissuasori .
Tipo “D” e “E”, marciapiede di larghezza di un metro e mezzo localizzata utilizzata lungo le viabilità laterali al parco.

Sistema dei percorsi ciclo-pedonali
I percorsi ciclo-pedonali che si sviluppano all’interno delle aree attrezzate, sono previsti di due tipi:
• Le connessione principali, che corrono in senso longitudinale, hanno una sezione di 5 metri e saranno realizzate in terra stabilizzata con legante cementizio.
• L’orditura secondaria, costituita dai percorsi minori che si sviluppano prevalentemente in senso trasversale rispetto all’asse del ponte, hanno una sezione di 2,5 metri ed avranno una pavimentazione in terra stabilizzata con legante resinoso.

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