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Cronaca

Ponte sullo Stretto, “mutazione genetica” dei 5Stelle. Cancelleri: “Tra dieci anni lo vedremo”

Il sottosegretario alle Infrastrutture improvvisamente possibilista riapre la questione. Ma la relazione delle tre campate ripescate dalla Commissione di tecnici sembra fatta su misura per porre nuovi ostacoli. Antonio Mazzeo: “Dimostra quello che abbiamo sempre sostenuto”

"C'era una volta il M5S che sfilava nei cortei urlando 'No Ponte' chiedendo i voti ai siciliani, prendendone anche tanti, o che chiedeva la chiusura delle fonti inquinanti dell'Ilva, ma con l'intervista di oggi del sottosegretario Cancelleri de M5S che dice Sì al ponte sullo Stretto di Messina, la mutazione genetica del movimento è completa tradendo definitivamente valori e battaglie a partire da quella sul ponte che sottrae oltre 7 miliardi di euro alle vere priorità dell'Italia".

Lo dichiara il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: "Il ponte verrà finanziato con un meccanismo che gli destina fondi pubblici che si sono liberati dalle opere finanziate dal PNRR, il governo Draghi, dopo aver costruito un recovery plan che non affronta la transizione ecologica perché sottrae risorse al trasporto pubblico, alla depurazione, alla dispersione delle reti idriche e alle energie rinnovabili, ora lavora per realizzare un'opera dall'impatto ambientale devastante continuando ad ignorare le emergenze del Sud del paese".

Le priorità secondo i Verdi

"Per dare un'idea delle priorità dell'Italia- afferma Bonelli- con gli oltre 7 miliardi di euro iniziali che serviranno per costruire il ponte sullo stretto di Messina si potrebbero realizzare 750 km di rete attrezzata per tram e filobus rivoluzionando la mobilità delle aree urbane delle nostre citta'".

"Il M5S sostiene un'opera devastante dal punto di vista ambientale in un'area ad alto rischio sismico che sottrae risorse ai treni regionali, alla depurazione, all'acqua potabile che ancora non arriva nelle case di molti cittadini del Sud, con questo Si al ponte il M5S tradisce cittadini e transizione ecologica", conclude Bonelli.

Sulla posizione del M5Stelle anche il commento del sindaco di Messina, Cateno De Luca, profondo sostenitore del Ponte sullo Stretto che non ha mancato però di criticare quella che ha definito la “conversione” del pentastellati.

L'attacco politico ai 5Stelle

“Noi partivamo dal presupposto che solo i cretini non cambiano idea e invece – ha detto de Luca - abbiamo pure quelli che sono politicamente imbecilli, sotto i capelli niente, che cambiano idea.  E cosa dice il buon Cancelleri? Siccome sparò la ca…ta di fare il tunnel sottomarino dopo una mega cena ,perché gli piace bere il buon vino rosso,  per giustificarsi dice che l’ha inventata per rimettere al centro del dibattito politico la realizzazione del ponte sullo Stretto. Siamo combinati che un vice ministro per farsi prendere sul serio deve sparare minchiate? Ma perché non ti ritiri da dove sei venuto?”.

Ma De Luca non risparmia bordate neanche alla deputata Angela Raffa (M5S - commissione trasporti) che con un lungo intervento sì è detta pronta a impegnarsi per realizzarlo ma anche a proporre un referendum per chiudere una discussione tra pro e contro che va avanti da decenni.

“La Raffa – ha attaccato il sindaco - ha cambiato idea perché ora la maggioranza degli italiani vuole il ponte sullo Stretto.  Bravi! Questo significa avere una coerenza unica. Cioè vado dove mi porta il vento.  Meno male che anche questa fase si sta chiudendo”.

Relazione sull'attraversamento stabile stretto 

Ma sul banco degli imputati c’è ora la relazione sul Ponte stilata dalla commissione voluta dalla ministra De Micheli che dirotta sulla possibilità di costruire il ponte su tre campate. “Carta igienica” secondo De Luca, perché “rappresenta un tentativo di mistificare e prendere tempo. Una relazione che sotto il profilo tecnico chi ha le competenze l’ha smontata pezzo per pezzo”.

E stavolta – anche se per motivi diametralmente opposti – con De Luca è d’accordo anche il popolo del No Ponte. Quanto meno uno dei suoi rappresentanti più autorevoli, Antonio Mazzeo.

“Giuro che non ho né il tempo né la voglia di inseguire Mostri e Fantasmi e che per l'età non credo più alle leggende e all'onestà intellettuale di politici, tecnici e giornapennivendoli – scrive Mazzeo in un post su facebook -  Tuttavia due cose sul "pensiero unico" della "sostenibilità del Ponte di Messina" sento il dovere di dirle.

Le ragioni del No Ponte

1) Dubito che nonostante sia stata esaltata da tutti gli organi di stampa e da (quasi) tutte le forze politiche parlamentari, qualcuno abbia davvero letto passo per passo la Relazione del gruppo di lavoro nominato (e pagato) dal Ministero delle Infrastrutture. Beh, la relazione dice proprio tutto quello che i No Ponte hanno sostenuto in questi decenni sull'insostenibilità ingegneristico-strutturale, economica, e ambientale del manufatto tra Scilla e Cariddi. E per ovviare al totale fallimento del progetto già costato mezzo miliardo di euro, i tecnici lanciano l'idea-affare di riscrivere il progetto trasferendo i piloni del Ponte in pieno centro città di Messina (zona falcata). Ovviamente il "nuovo" Ponte a una-due-tre campate sarà solo a carico del settore pubblico perchè nessun privato mai scommetterà un solo cent per un'opera del tutto inutile e irrealizzabile (lo pensano i costruttori e le banche non solo i No Ponte).

2) I dotti-medici-e-sapienti del Ministero preriscono infine soprassedere sui tempi e i costi finali e soprattutto rinviano sine die di stimare quanto costerà ad auto, camion treni e passeggeri attraversare l'Ottava Meraviglia del Mondo. Forse per non turbare l'opiione pubblica convertita a suon di menzogne al SìPonte.

A noi No Ponte - conclude Mazzeo - toccherà come sempre fare la lista di tutte le falsità e dei giri di valzer elettorali delle classi politiche dirigenti. E a resistere, resistere, resistere, in nome del diritto al lavoro per tutte e tutti e alla messa in sicurezza e difesa dei territori. E ci metteremo sempre - controcorrente - tutte le nostre intelligenze e - se necessario - i nostri corpi. No Ponte sempre sino alla vittoria!”.

Con semplificazioni amministrative fra dieci anni vedreo l'opera

Intanto anche stamattina il sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, ospite a The Breakfast Club su Radio Capital. è tornato a parlare di ponte. Con una certezza: “Dieci anni e vedremo il ponte sullo stretto di Messina, se ci saranno le semplificazioni normative. Altrimenti i lavori non finiranno più. Se lo dico è perché ci credo. Noi del Movimento 5 Stelle - ha ricordato - su questo tema ci stiamo confrontando molto, veniamo da posizioni che erano ben lontane da questo progetto. Ma dobbiamo dimenticarci il ponte di berlusconiana memoria con una campata sola. Ora serve un altro progetto. Io non so se il ponte è una priorità, ma penso a tutti i siciliani che mi chiedono perché l'alta velocità arriva solo fino a Reggio Calabria. Legittima anche la posizione di chi non lo vuole, ma se vogliamo diventare un Paese più forte dobbiamo colmare il gap tra Nord e Sud", ha concluso. Ma la telenovela continua. Un'assemblea congiunta di deputati e senatori M5S è convocata via Zoom per domani, martedì 11 maggio, alle 20,45, alla presenza del sottosegretario Giancarlo Cancelleri, con all'ordine del giorno il tema del Ponte sullo Stretto di Messina.

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