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Cronaca

Ponte, il Ministero vuole nuova governance e Stretto di Messina Spa più "snella"

Le proposte sotto esame al tavolo tecnico che ha visto il ministro Salvini dialogare con Anas e Rfi

Il Ponte sullo Stretto protagonista del tavolo tecnico promosso dal ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile Matteo Salvini. A Roma il governo ha aggiornato il dialogo con i vertici di Anas e Rfi in vista della già annunciata apertura dei cantieri nel 2024. Ma nel corso del confronto, il governo ha posto attenzione alla "resuscitata" Stretto di Messina Spa per la quale è previsto un nuovo e più snello assetto societario. A ciò si aggiunge una nuova governance, in accordo con le Regioni Sicilia e Calabria. Al centro della riunione il progetto che dovrà essere rivisto anche in relazione ai costi, acquisendo proiezioni aggiornate relativamente al traffico veicolare presunto e ai vantaggi in termini ambientali, grazie all’abbattimento di inquinamento da CO2. Prossimo appuntamento tra una settimana nella sede Anas a Roma, che nei progetti diventerà il quartier generale della società.

L'opposizione: "Sconcertante ennesimo tavolo tecnico"

“È assolutamente sconcertante che il vicepremier e ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo, si metta a presiedere l’ennesimo Tavolo tecnico per l'aggiornamento del progetto per il Ponte sullo Stretto di Messina. Questo progetto anacronistico è invece un’opera dispendiosa e non sostenibile dal punto di vista ambientale, costata finora 1,2 miliardi di euro per dipendenti, gare e appalti vari, proprio a causa dei capricci dei governi di destra. La mancata apertura dei cantieri finora non si è basata su presupposti ideologici ma sulla collocazione di questa grande opera in un’area ad altissima sismicità”. Così Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, come riporta AdnKronos.

“In un momento in cui abbiamo davanti una crisi economica senza pari e dobbiamo affrontare la crisi climatica, proteggendo i nostri territori, è vergognoso che il governo stia ancora perseguendo questo progetto obsoleto e dannoso che costerà tra gli 8 e i 10 miliardi di euro, da sottrarre alle reali urgenze del Paese: al Sud ci sono ancora treni regionali alimentati a gasolio, in molte aree manca l’acqua potabile e non ci sono i depuratori. Salvini, evidentemente, ha bisogno di dimostrare che esiste proponendo opere faraoniche, mentre il trasporto pubblico è in ginocchio in tutto il Paese e le linee ferroviarie in Sicilia e Calabria sono al collasso".

"La vera priorità è finanziare il risparmio energetico nelle case degli italiani, il trasporto e la sanità pubblici. Per questo, come Alleanza Verdi e Sinistra, continueranno a lottare contro la follia del Ponte sullo Stretto e a difendere la salute e il futuro delle cittadine e dei cittadini italiani,” conclude Bonelli.

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