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Cronaca

Ponte sullo Stretto, Basile: "La città sarà invasa, occorre sinergia con il territorio"

Il sindaco torna sulla necessità di una interlocuzione con il governo in vista dei lavori per l'infrastruttura e delle opere connesse

Un'opera avveniristica, fortemente divisiva,  annunciata da decenni, ma anche una difficile sfida ingegneristica, per alcuni un disastro annunciato. Di certo non può impattare con un territorio che in questi anni si è sviluppato senza l’idea, o solo quella, del ponte.

Lo ha detto a chiare lettere il sindaco di Messina Federico Basile ai microfoni del Tgcom.

“Ho 45 anni e del Ponte ne sento parlare da prima che nascessi – ha spiegato Basile - Mi sono sempre detto a favore di opere infrastrutturali che potessero cambiare il volto di tutto il Meridione, dunque ben venga un ragionamento che sta andando avanti ma in sinergia col territorio. Messina, Villa San Giovanni e Reggio Calabria saranno invase da questa grande opera ed è giusto che l’opera cammini e parli con un territorio che si sta evolvendo. Abbiamo avuto in incontro con Salvini per capire come interfacciarsi, sono certo che le prime interlocuzioni andranno avanti, perché il ponte non è solo appoggiare il ponte stesso sulle due sponde”.

Intanto il decreto per il ponte sullo stretto di Messina è stato firmato dal capo dello Stato Sergio Mattarella e pubblicato in Gazzetta ufficiale.

L'inizio dei lavori per l'opera è previsto entro l'estate 2024, data entro cui si spera di approvare il progetto esecutivo, secondo i tecnici ministeriali. L'obiettivo è avviare i cantieri entro massimo 18 mesi.

Il ministero sottolinea come sia "significativo" soprattutto l'aspetto economico: il costo per la realizzazione del ponte e di tutte le opere ferroviarie e stradali di accesso su entrambe le sponde è oggi "stimato in 10 miliardi di euro", sottolinea il Mit, facendo presente che, dal 2019 al 2022, il "reddito di cittadinanza ha avuto un impatto per le casse dello Stato di 25 miliardi". Con il completamento dell'alta velocità in Calabria e Sicilia e la messa in esercizio del ponte, il ministero dei trasporti stima un dimezzamento dei tempi di percorrenza da Roma a Palermo, "oggi pari a 12 ore, di cui un'ora e mezza per il solo traghettamento dei vagoni".

E proprio sulle altre opere si è soffermato il sindaco di Messina.

“Si è sempre detto prima del ponte facciamo le altre opere ma non sono mai state fatte, la speranza è che l’infrastruttura possa portare a valle tutte quelle opere che fino ad oggi non sono state fatte. Il treno del Pnrr è l’ultimo per il Sud – è il pensiero di Basile - Sicuramente il ponte se valutato in quest’ottica può essere un volano di sviluppo ma su quello che abbiamo in campo dobbiamo accelerare. Credo che il governo debba dare una ulteriore spinta per incentivare la capacità di spesa”.

Come sarà il ponte "sospeso" sullo stretto, in concreto

Ma come sarà il ponte sullo stretto, in concreto? L'intenzione è renderlo un ponte sospeso: il progetto tecnico attualmente disponibile consiste in ottomila elaborati e prevede una lunghezza della campata centrale tra i 3.200 e i 3.300 metri, a fronte di 3.666 metri di lunghezza complessiva comprensiva delle campate laterali, 60,4 metri larghezza dell'impalcato, 399 metri di altezza delle torri, due coppie di cavi per il sistema di sospensione e 5.320 metri di lunghezza complessiva dei cavi. Sul ponte ci saranno ovviamente le corsie: saranno presenti sei corsie stradali, tre per ciascun senso di marcia (due + una di emergenza) e due binari ferroviari, per una capacità dell'infrastruttura pari a seimila veicoli/ora e duecento treni/giorno. L'idea è di darle "una resistenza al sisma pari a 7,1 magnitudo della scala Richter, con un impalcato aerodinamico di terza generazione stabile fino a una velocità del vento di 270 km/h".

A sovrintendere i lavori ci sarà la società stretto di Messina che, dopo essere stata in liquidazione, tornerà "in bonis" e si trasformerà in una società in house. L'assetto societario prevede la partecipazione di Rfi, Anas, delle regioni Sicilia e Calabria e per una quota non inferiore al 51% di ministero dell'economia e ministero dei trasporti. Malgrado ciò, restano i dubbi sull'effettiva realizzazione del ponte. Da anni si discute sul modello di "ponte sospeso", reputato sì il migliore per permettere il passaggio delle navi nello stretto, ma comunque di difficile realizzazione, necessitando di una struttura maggiore di quella del ponte oggi più lungo del mondo. Secondo quanto relazionato al ministero nel corso degli ultimi anni, tuttavia, i benefici del ponte resterebbero innegabili: aiuterebbe l'intera macroregione a livello sia economico che di viabilità. 


 

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