Ponte, Falcone rilancia il piano B: "A Webuild il pedaggio, per le opere collaterali disponibili nuovi finanziamenti"
L'assessore ai Trasporti indica la strada per bypassare le scelte del governo di tenere fuori l'opera dal Pnrr. Ai costruttori i ricavi delle tasse di attraversamento. Per i collegamenti stradali e ferroviari spazio all'Accordo di programma Rfi-Anas
Sicilia e Calabria pronte a farsi da sole il Ponte. Questo l'annuncio degli scorsi giorni da parte della politica locale, in quella che dapprima è sembrata solo una provocazione dopo la scelta del governo di non inserire l'opera nel Pnrr. Ma a Palermo c'è la ferma convinzione di insistere su questa strada e nelle prossime settimane le cose potrebbero muoversi in tal senso.
A Webuild, pronta a realizzare l'opera, andrebbe la concessione del pedaggio mentre i fondi per costruire le opere a terra (stradali e ferroviarie) sarebbero disponibili dai contratti di programma Rfi-Anas. Un piano B che l'assessore regionale ai Trasporti, Marco Falcone, continua a ritenere fattibile per bypassare le attuali scelte politiche a livello nazionale. "Sono disponibili altri strumenti finanziari - ha detto Falcone - ma è chiaro che il governo ci deve autorizzare. Al momento assistiamo a una presa di posizione ideologica e sterile, siamo delusi nei confronti di un Pnrr che contiene opere che entro il 2026 non verranno mai realizzate, lasciando fuori l'unica infrastruttura veramente utile al Sud. Il ponte resta essenziale per l'alta velocità che deve arrivare in Sicilia".
Falcone critica la scelta di temporeggiare del governo Draghi, nascosta dietro gli attesi risultati dell'ormai famosa commissione che a breve dovrebbe finalmente sciogliere le riserve. "E' stato solo un modo per buttare la palla fuori dal campo - ha spiegato l'assessore - è inutile riflettere su altre soluzioni ingegneristiche quando abbiamo davanti un progetto già utilizzato in altre parti del mondo. Il Mediterraneo potrebbe avere una nuova prospettiva intercettando i traffici internazionali che attraverso Suez raggiungono Rotterdam e Amburgo e poi tramite ferrovia arrivano nel Sud Europa. Basterebbe invertire tali rotte partendo dalla Sicilia creando ad Augusta un porto hub che tramite il ponte sarebbe collegato al resto del Continente".