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Cronaca

Coronavirus, ancora 887 nuovi casi: scende il numero dei contagi, crescono i ricoveri

Sono 11.010 i positivi al Covid, oltre 1700 in meno rispetto una settimana fa. Confortanti i dati dell'Ufficio per l'emergenza Covid anche a Milazzo e Barcellona

Sono 887 i nuovi positivi al coronavirus nelle utlime 24 ore a Messina e provincia che portano a 11.010 il numero complessivo. Domenica scorsa erano 12808. E' quanto risulta dal report quotidiano dell'Ufficio per l'emergenza Cobiv. Il dato riferito a città e provincia registra un significativo calo rispetto a ieri (931). Solo in città sono 365 i nuovi positivi ma un significato calo è registrato anche in provincia rispetto al boom di contagi dei giorni scorsi in particolare a Milazzo e Barcellona.

Zero morti invece nelle utlime 24 ore mentre ieri sono stati quattro i decessi. Crescono invece i ricoveri con 209 posti letto occupati rispetto ai 201 di venerdì. Questo il quadro attuale negli ospedali: 111 al Policlinico di Messina (di cui 23 in terapia intensiva, 49 al Papardo (11 in terapia intensiva), 10 al centro neurolesi, 1 al Piemonte e 38 al Cutroni Zodda di Barcellona. Ieri il tasso di positività in Sicilia si è attestato al 17,3%. 

Positivi covid 22 gennaio 2022-2 

Qual è la situazione negli ospedali italiani

In ambito nazionale secondo gli ultimi dati Agenas ad oggi il 30% dei posti letto in area medica è occupata da pazienti positivi al virus o malati di Covid, ma la percentuale scende al 18% per quanto riguarda le terapie intensive. Nei reparti di area critica ci sono in totale 1.676 pazienti (in calo di 31 rispetto a ieri), mentre nei reparti ordinari sono 19.442. La pressione sugli ospedali sta diventando importante. Di qui la necessità di riorganizzare il servizio. 

"L'attuale fase epidemica determina ancora una grossa pressione sugli ospedali e il trend dei ricoveri, in costante crescita nelle ultime settimane, è atteso permanga ancora per 3 o 4 settimane, anche in caso di una flessione dei contagi", dice il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore. "Tuttavia, la circolazione di una variante potenzialmente meno patogena e la campagna vaccinale estesa hanno determinato una modifica della tipologia di pazienti perché all'atto del ricovero, tutti vengono sottoposti a tampone e troviamo una certa quota di diagnosi 'incidentali'".

Il presidente di Fiaso fa notare che di solito dopo l'accertamento di positività le prestazioni non urgenti sono rinviate, mentre è necessario "procedere con quelle urgenti in ambienti e percorsi dedicati". 

"Le dimensioni del fenomeno, quasi un paziente su tre", richiedono però "una risposta di sistema", sottolinea Migliore, "che consenta anche di erogare, a favore di pazienti positivi ma senza malattia Covid, prestazioni per le quali il rinvio non è auspicabile per il decorso clinico, si pensi ad esempio alla chirurgia oncologica". 

La soluzione, secondo il presidente di Fiaso, non può che essere "quella di creare delle aree interdisciplinari per prestazioni specialistiche su pazienti con infezione da Sars-Cov-2 senza malattia Covid. L'assistenza specialistica, come molti stanno sperimentando, può essere concentrata in poli ad elevata specializzazione con aree funzionali dedicate". Quanto alla distinzione dei ricoveri 'per Covid' e 'con Covid', "è necessario distinguere i casi per una comunicazione più corretta e trasparente e per una migliore organizzazione ospedaliera". 

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