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Cronaca

Città metropolitana, dopo trent'anni stabilizzati tutti i precari

De Luca: “Momento importante perché abbiamo mantenuto l’impegno che ci ha visti determinati nel salvare l’Ente e rilanciarlo nei ruoli delicati che gli competono”. Il sindacato: “Atto dovuto”

Una attesa lunga trent'anni. Si chiude con la sottoscrizione del contratto di stabilizzazione il precariato di tutti i novanta dipendenti della Città Metropolitana di Messina. Il sindaco Cateno De Luca, nel corso dell’incontro nel Salone degli Specchi di Palazzo dei Leoni, ha espresso i propri auguri e quelli dell’Ente per il raggiungimento dell’agognato obiettivo.

“E’ stato un momento importante perché abbiamo mantenuto l’impegno che ci ha visti determinati nel salvare l’Ente e rilanciarlo nei ruoli delicati che gli competono. La firma di oggi rappresenta la concretizzazione di un sogno per ciascuno di voi. Adesso lavoreremo per realizzare il vostro allineamento lavorativo con tutti gli altri dipendenti e, nel prossimo triennio contabile 2021-2023, attueremo il passaggio contrattuale alle trentasei lavorative settimanali, così come è avvenuto recentemente a Palazzo Zanca. Ma non solo, con l’inizio del prossimo anno definiremo anche il vostro inquadramento ed attiveremo la procedura di riorganizzazione della pianta organica e del potenziamento per dare risposte concrete agli impegni che ci attendono”.

Anche la segretaria Generale della Città Metropolitana di Messina, Angela Maria Caponetti, ed il dirigente della I direzione “Servizi Generali e Politiche di Sviluppo Economico e Culturale”,  Anna Maria Tripodo, hanno espresso i più sentiti auguri per l’atteso traguardo lavorativo.

«Un atto dovuto»., il commento della Cisl Fp di Messina, attraverso il suo referente aziendale Giovanni Coledi. Il sindacato fa riferimento in particolare all’impegno per mantenere l’inquadramento giuridico economico posseduto. «Ai lavoratori, inizialmente, era stato negato il riconoscimento economico di due progressioni in godimento come previsto dal contratto nazionale e come Cisl Fp avevamo sottolineato come fosse una grande ingiustificata e incomprensibile ingiustizia. Al lavoratore che viene stabilizzato non può non essere riconosciuto il trattamento economico in migliore favore», ricorda Coledi. 

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