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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Smaltimento illecito rifiuti, tornano in aula i vertici dei cantieri Palumbo: la parola alla difesa

Si avvia alle battute finali il processo in Corte d’appello per i rifiuti che dovevano essere smaltiti nelle discariche appositamente autorizzate e che invece sono finiti nei boschi di Messina. Si torna in aula il 24 giugno

Si avvia alle battute finali il processo in Corte d’appello per lo smaltimento illecito di rifiuti che vede alla sbarra i vertici dei cantieri Palumbo. Oggi le arringhe difensive per gli imputati condannati in primo grado dal Tribunale di Messina.

Il processo che dovrebbe concludersi entro il 24 giugno, coinvolge vertici e i dirigenti dei cantieri Navali per reati commessi tra il 2011 e il 2013. 

Oggi è toccato all’avvocato Giulia Bongiorno sostenere le ragioni degli imputati. Impegnate nella difesa anche Roberto Materia per Salvatore Croce e Gianfranco Briguglio per Santi Scopelliti.

In primo grado erano stati condannati Antonio e Raffaele Palumbo, a 6 anni di reclusione; Mario Fierro, a 2 anni; Giuseppe Costa a un anno e 10 mesi; Santi Scopelliti a 4 anni e 2 mesi; Raffaele Donnarumma, 4 anni e 2 mesi, Salvatore Croce a 3 anni. Condanne decise anche per le società Palumbo Spa, La Futura Sud srl e Stabia Yachting&Coating srl.

Era febbraio del 2011 quando gli ispettori della Forestale scoprirono rifiuti speciali provenienti dagli scarti di lavorazione dei bacini dei cantieri navali.  Rifiuti che dovevano essere smaltiti nelle discariche appositamente autorizzate a trattarli e che invece sono finiti nei boschi attorno alla città di Messina. I primi esami dei campioni prelevati, affidati alla Agenzia regionale protezione ambientale (Arpa), avevano consentito di accertare che si trattava di materiale ferroso e acciaioso ridotto a particelle minuscole. I servizi di appostamento e di pedinamento di alcuni camion hanno invece consentito di arrivare al luogo da cui il materiale proveniva: i cantieri navali della zona Falcata della città gestiti da tre anni allʼazienda del napoletano Antonio Palumbo.

Le informazioni acquisite dalla Procura fecero scattare una maxi inchiesta con accertamenti patrimoniali nei confronti dei titolari della Palumbo Spa, Raffaele e Antonio Palumbo che portarono al sequestro di ingenti somme.

Parte civile al processo, oltre il Comune di Messina, assistito dall'avvocato interno, Fortunata Grasso, anche il Wwf difeso dall’avvocato Autora Notarianni.

La corte, presieduta da Bruno Sagone (Trimarchi e Cannuzzaro a latere) tornerà a riunirsi il 24 giugno alle ore 10.30 con gli interventi degli avvocati Nino Favazzo e Sepe.

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