Corruzione elettorale, torna in aula la “Matassa” politico-mafiosa
E' cominciato il processo d'appello. Alla sbarra 39 imputati, per ridiscutere la sentenza che ha portato anche alla condanna dell’ex deputato nazionale Francantonio Genovese, il cognato Franco Rinaldi e i consiglieri comunali Paolo David e Giuseppe Capurro
Si è svolta oggi la prima udienza del processo d’appello per l’operazione Matassa, l’inchiesta della Squadra Mobile di Messina sui nuovi equilibri mafiosi a Santa Lucia sopra Contesse e Camaro che ha coinvolto anche alcuni importanti esponenti politici, come gli ex onorevoli Genovese e Rinaldi, accusati di associazione finalizzata alla corruzione elettorale, e gli ex consiglieri comunali Paolo David e Giuseppe Capurro, impegnati nella campagna elettorale 2012-2013.
Ad occuparsene la I sezione della Corte d’Appello, presieduta dal giudice Alfredo Sicuro.
Trentanove gli imputati che dovranno ridiscutere la sentenza che il 1 ottobre del 2019 scorso ha portato tutti gli indagati alla condanna . Tra loro, l’ex deputato nazionale Francantonio Genovese, condannato a 4 anni e 2 mesi per le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale, il cognato e deputato regionale Franco Rinaldi, condannato a 3 anni e 4 mesi per la sola associazione finalizzata alla corruzione elettorale, i consiglieri comunali Paolo David e Giuseppe Capurro.
Ad occuparsene sarà la I sezione della Corte d’Appello, presieduta dal giudice Alfredo Sicuro, a latere Carmelo Blatti e Silvana Cannizzaro, procuratore generale Felice Lima.
Al centro del processo ci sono da un lato gli equilibri all’interno dei clan di Camaro e Santa Lucia sopra Contesse, dall’altro i contatti in periodo elettorale tra gli esponenti degli stessi clan e i Genovese e i candidati al consiglio comunale.
Oggi il collegio ha letto la relazione riassumendo i motivi di appello sulle condanne comminate dai giudici di primo grado. Sono state calendarizzate le requisitorie degli avvocati, sei le udienza stabilite. Si torna in aula il 19 marzo e se non ci saranno intoppi la sentenza potrebbe arrivare già il 13 maggio. All’orizzonte un nuovo banco di scontro tra accusa e difese per cercare di smontare e condanne come accaduto anche durante il processo.