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Cronaca Mistretta

Processo sui lavori per la Fiumara d'arte, la Cassazione annulla la sentenza

Una diversa sezione della Corte d'appello dovrà occuparsi delle condanne di Lo Re, Tamburello e Di Bella. In discussione l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso

Nuovo colpo di spugna al processo scaturito dall’inchiesta "Concussio"  della Distrettuale antimafia. I giudici della Cassazione hanno annulato la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Messina il 17 maggio 2021  (presidente Alfredo Sicuro) che aveva in parte riformato la sentenza del 12 febbraio 2020 del tribunale di Patti con la quale erano stati condannati Pino Lo Re, Vincenzo Tamburello e Isabella Di Bella, con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il collegio delle difesa era composto dagli avvocati Alessandro Pruiti Ciarello, Giuseppe Serafino, Alvaro Riolo.

Gli ermellini hanno rinviando ad altra sezione della Corte d’Appello di Messina. Si aspetta di conoscere ancora le motivazioni della decisione che hanno spinto i giudici ad accogliere il ricorso.

Annullata senza rinvio, invece, per tutti gli altri imputati, difesi dagli avvocati Lucio Di Salvo, Salvatore Caputo, Rosario Di Blasi e Marcella Merlo, accusati di trasferimento fraudolento di valori in concorso con Lo Re per i quali in appello erano state ridotte le pene già inflitte in primo grado. 

Il processo Concussio scaturisce dall’indagine che nel 2018 aveva portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. I tre – secondo l’accusa  – avrebbero imposto il pizzo all’impresa impegnata nei lavori di restauro delle opere di Fiumara d'Arte, le sculturevolute dal mecenate Antonio Presti, mentre era in corso la gara, indetta dal Comune di Mistretta, per i lavori di valorizzazione e fruizione del patrimonio artistico contemporaneo.

La sentenza d'appello prevedeva tre anni di reclusione, duemila e 100 di multa e interdizione per anni 5 dai pubblici uffici per il commercialista ex consigliere comunale di Terme Vigliatore Vincenzo Tamburello.

Tamburello era stato condannato anche al risarcimento del danno in favore delle parti civili, insieme a Pino Lo Re e la cartomante di Acquedolci Isabella Di Bella per i quali i giudici avevano confermato le condanne di primo grado (7 anni e 6 mesi e 2.500 euro di multa per il primo, 3 anni e  2.100 euro di multa per Di Bella).

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