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Mercoledì, 4 Ottobre 2023
Cronaca Barcellona Pozzo di Gotto

Gioco d’azzardo ed estorsioni con metodo mafioso, sei rinviati a giudizio: tre scelgono l'abbreviato

Gli imputati devono rispondere alle accuse di concorso in estorsione e usura con l’aggravante di avere favorito l’associazione mafiosa barcellonese per fatti che vanno dal 2017 al 2021

Si è aperto ieri al Tribunale di Messina il processo a carico di dieci persone accusate a vario titolo di episodi di estorsione ed usura nel comprensorio tra Barcellona e Milazzo.

Sei i rinvii a giudizio, altri tre hanno chiesto il rito abbreviato, per uno la posizione è stata invece stralciata su richiesta dell’avvocato d’ufficio che si è visto assegnare la difesa dopo la rinuncia all’incarico del legale di fiducia. La Giudice per le Udienze Preliminari del Tribunale di Messina, Monia De Francesco, ha accolto le richieste del Pm Francesco Massara.

Gli imputati devono rispondere alle accuse di concorso in estorsione e usura con l’aggravante di avere favorito l’associazione mafiosa barcellonese per fatti che vanno dal 2017 al 2021 finite sotto la lente della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina. Per gli inquirenti, l’associazione si occupava di gioco d’azzardo online, estorsioni e usura nei confronti degli stessi giocatori d’azzardo.

Si tratta di Pietro Campo, 63 anni; Carmelo Imbesi, 57 anni; Salvatore Lunetta, 48 anni; Salvatore Antonino Triolo, 48 anni; Mariano Perdichizzi, anni 67 (posizione stralciata); Giuseppe Accetta, 45 anni; Salvatore Imbesi, 49 anni; Felice D'Angelo, 53 anni; Tiziana Messina, 49 anni, Domenico Chiofalo, 67 anni.

Per coloro che hanno scelto il rito abbreviato,  Triolo e Salvatore Imbesi, l'udienza  si svolgerà il 28 giugno innanzi alla Gip di Messina Monia De Francesco. Per il rito ordinario l'appuntamento è il 17 luglio al Tribunale di Barcellona.

Difendono gli avvocati Sebastiano Campanella, Diego Lanza, Paolo Pino, Salvatore Ravidà, Nino Presti, Tindaro Celi, Marcello Greco.

Parti civili ammesse nel processo, con la rappresentanza degli avvocati Marco Conti Gallenti e Nino Todaro, le associazioni Addiopizzo, AOCM di Milazzo, presieduta da Francesco Arcadi, Rete per la legalità Barcellona Pozzo di Gotto, presieduta da Rosario Triolo e Rete per la legalità Sicilia, con il coordinatore regionale Giuseppe Foti. Parte civile anche l'avvocato Filippo Barbera.

AddioPizzo si è costituita parte civile per tutti i fatti di estorsione e usura tranne una vicenda, ovvero la presunta estorsione e usura ad anni Antonino Bonina. 

“Si tratta di un ennesimo importante procedimento che vede in prima linea il movimento antiracket “Sos Impresa – Rete per la Legalità” che accompagna numerose delle vittime che hanno collaborato con gli inquirenti denunciando le condotte subite e costituendosi a loro volta parte civile”, si legge in una nota di Giuseppe Scandurra, vice presidente nazionale di “Sos Impresa – Rete per la legalità”. “Con il coordinamento regionale e le nostre associazioni continuiamo ad essere presenti sul territorio, in un’azione sinergica con magistratura e forze dell’ordine che possa sempre di più garantire la massima vicinanza alle vittime di usura ed estorsioni affinché sappiano che non saranno mai da soli nel loro difficile ma prezioso percorso”.

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