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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Barcellona Pozzo di Gotto

Delitto Alfano e Mare Nostrum, il boss Gullotti a processo per corruzione del pm Olindo Canali

L’accusa trae origine dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Carmelo D’Amico che ha riferito di aver consegnato 50 mila euro destinati al magistrato, ma la promessa era di 300 mila, a seguito della mediazione con il cognato dell'“avvocaticchio”, Salvatore Rugolo

Dovrà comparire il 10 giugno 2021 al tribunale di Reggio Calabria il boss Giuseppe Gullotti per rispondere del reato di corruzione in atti giudiziari del pm Olindo Canali.

L’accusa trae origine dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Carmelo D’Amico che ha riferito di aver consegnato 50 mila euro destinati al magistrato, ma la promessa era di 300 mila, a seguito della mediazione con il cognato di Gullotti, Salvatore Rugolo.

Uno stralcio del procedimento vede infatti indagati proprio D’Amico e Canali che hanno scelto il rito abbreviato.

Gullotti, difeso dagli avvocati Tommaso Autru Ryolo e Franco Bertolone, condannato a trent’anni per l’omicidio di Beppe Alfano, avrebbe “corrotto” il magistrato proprio per ottenere la revisione del processo Alfano e per Mare nostrum.

Olindo Canali, brianzolo, 67 anni, arriva alla procura di Barcellona Pozzo di Gotto nellʼestate delle stragi di Capaci e via D’Amelio, quelle in cui morino Falcone e Borsellino e gli uomini della scorta. Era il 1992.

Beppe Alfano viene ucciso l’anno successivo, l’8 gennaio del ’93. E’ Canali a indagare sull’omicidio. Già si  è messo in mostra con un’altre inchieste scottanti: quelle sui dirigenti della Sacelit, l’azienda delle morti per amianto,  ma anche per le contestazioni per abusivismo edilizio all’allora senatore Domenico Nania e soprattutto per l’inchiesta sull’Aias, lʼassociazione di assistenza ai disabili che si scoprì anche grazie alle inchieste di Alfano, spendeva allegramente fondi pubblici.

Nel 2005 cominciano i guai per il magistrato con lʼinformativa Tsunami, che segnala le frequentazioni di Canali con Salvatore Rugolo, cognato di Pippo Gullotti, il boss detto l'avvocaticchio, che lo stesso Canali accusa dellʼomidio di Beppe Alfano. L’inchiesta aperta dal Csm e unʼaltra dalla Procura di Reggio Calabria si chiusero con lʼarchiviazione.

Parte civile, al processo che si terrà a Reggio per corruzione, si è costituita parte civile Sonia Alfano, la figlia del giornalista assassinato a Barcellona. 

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