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Cronaca Gaggi

A novembre il processo per la morte di Salvatore, il 15enne morto folgorato mentre giocava

La tragedia il 2 agosto del 2016 a Gaggi. Il giovane è morto dopo aver toccato un faretto posto nella piazza del paese. Davanti ai giudici compariranno i responsabili della ditta che aveva in cura la manutenzione dell'impianto

Entrerà nel vivo il prossimo 22 novembre il procedimento penale per la tragica morte di Salvatore D’Agostino, il 15enne di Gaggi, morto tre anni fa dopo essere rimasto folgorato nella piazza principale del paese.

Il 2 agosto 2016 il giovane stava giocando a calcio con gli amici nella piazzetta della frazione Cavallaro. Nel tentativo di recuperare il pallone ha oltrepassato una ringhiera urtando però un faretto. Il 15enne è stato investito da una scarica elettrica che gli è stata fatale. Salvatore è morto dopo diciotto giorni di coma. 

I genitori dello sfortunato ragazzo, successivamente assistiti anche dallo studio 3A - Valore,  avevano subito presentato un esposto alla Procura di Messina. Immediata l'apertura di un fascicolo contro ignoti con diverse richieste per chiarire i fatti e perseguire tutte le responsabilità. 

Adesso. della tragedia è chiamata a rispondere la società che aveva in cura la manutenzione dell'impianto: la Gemmo S.p.a. Davanti ai giudici compariranno il presidente Susanna Gemmo e il manager Francesco Trimarchi. Entrambi sono accusati di omicidio colposo in concorso. 

Il legale dei familiari della vittima, i genitori e la sorella, già costituitisi parte civile, l’avvocato Filippo Pagano,  ha ottenuto anche l’autorizzazione alla citazione quale responsabile civile della stessa azienda, un colosso del settore delle grandi infrastrutture, impianti tecnologici e servizi, con sede ad Arcugnano (Vicenza), che nel 2017, per quanto in calo, aveva un fatturato di 171milioni di euro e che ha legato il suo nome a tante grandi opere in Italia e all’estero.

Nell’udienza “filtro” tenutasi oggi, nel tribunale di Messina, il giudice  Alessandra Di Fresco, ha disposto la rinnovazione di due notifiche e ha contestualmente già stabilito per la prossima udienza, del 22 novembre, appunto, l’inizio dell’attività istruttoria del dibattimento con l’esame dei primi cinque testi inseriti nella lista del pubblico ministero. Oggi in aula per la Procura messinese c’era il sostituto procuratore,Piero Vinci.

A conclusione delle indagini preliminari, il Pm titolare del fascicolo, dott.ssa Antonella Fradà, con provvedimento del 9 maggio 2018, ha quindi chiesto (e poi ottenuto) il rinvio a giudizio nei confronti dei due imputati, a cui si contesta il reato “di cui agli articoli 113 e 589 del codice penale perché – recita l’atto – in cooperazione tra loro, Gemmo Susanna in qualità di legale rappresentante della società Gemmo S.p.a., affidataria del “servizio luce e dei servizi connessi”, e segnatamente del servizio di gestione dell’impianto di pubblica illuminazione del Comune di Gaggi e del servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria dello stesso, e Trimarchi Francesco, in qualità di dipendente della società Gemmo Spa responsabile della gestione della suddetta commessa, cagionavano il decesso di D’Agostino Salvatore. Per colpa consistita in negligenza, imprudenza, imperizia e nel non aver rilevato che i fari installati presso la piazza della Chiesa Madre di Gaggi, ancorché in disuso da anni e privi di lampade, fossero alimentati dall’impianto di illuminazione pubblica attraverso l’aggancio al quadro Q001 collocato in via Tenente Turrisi di Gaggi”. Un decesso che, conclude il Pm, è avvenuto “per fibrillazione ventricolare con arresto cardiocircolatorio e respiratorio responsabile di una prolungata anossia cerebrale, cagionata a seguito di elettrocuzione di cui il ragazzo rimaneva vittima in conseguenza di una dispersione di energia elettrica promanante da uno dei faretti collocati presso la piazza”.

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