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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Milazzo

Inquinamento, la Raffineria di Milazzo entra nel processo come responsabile civile

Imputati i tre direttori generali della Ram tutt'ora in carica, Marco Antonio Saetti, Gaetano De Santis e Pietro Maugeri. L’inchiesta nata dopo le denunce di numerose associazioni ambientaliste e di alcuni comuni per le emissioni dello stabilimento e i danni alla salute

E' stato aggiornato al 24 luglio, dinanzi al titolare presidente Antonio Orifici, il maxi processo che vede imputati tre direttori generali della Ram, la Raffineria Mediterranea, Marco Antonio Saetti, Gaetano De Santis e Pietro Maugeri, tuttora in carica, con l'accusa di disastro colposo. L’udienza stamattina è stata tenuta dal Giudice Fiocco che sostituiva il presidente Antonio Orifici.

A  seguito dei decreti emessi da quest ultimo nella scorsa udienza, si costituisce la Raffineria di Milazzo con l’avvocato Fulvio Simoni del foro di Milano. All’udienza era presente lo studio Giardina - Rotelli - Speranza, esperto e noto a livello nazionale nelle tematiche ambientali, protagonista del processo con le oltre 80 parti civili rappresentate, primi a notificare il decreto di citazione del responsabile civile.

“Con la costituzione della Ram quale responsabilità civile - spiegano gli avvocati Giardina e Speranza (nella foto in basso)- con tutta probabilità si aprirà alla prossima udienza il dibattimento e siamo già pronti ad affrontare la fase istruttoria avendo depositato tempestivamente lista testi articolata. Vi sarà preliminarmente una battaglia legale sulle eccezioni preliminari che solleverà la Ram che si è oggi riservata di esplicare alla prossima udienza, sulle quali però sappiamo già come replicare”.

Un processo storico quello contro la Raffineria di Milazzo. Ai tre dirigenti vien contestato in particolare di “non avere adottato, agendo nella veste su indicata, la migliore tecnologia disponibile e le più evolute modalità di esercizio dell’attività produttiva della Raffineria di Milazzo Scpa atte a garantire la tutela della salubrità dell’ambiente e della salute ed incolumità della popolazione residente nelle zone limitrofe allo stabilimento medesimo”.

L’inchiesta è nata dopo le denunce di numerose associazioni ambientaliste e di alcuni comuni per le emissioni dello stabilimento della Raffineria di Milazzo e per un’eccezionale diffusione, nei comuni limitrofi allo stabilimento, di patologie dell’apparato respiratorio fino all’anno 2014.

Ppiù di cento le parti civili tra singoli, sigle ambientaliste, i comuni della Valle del Mela e la Regione siciliana.

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