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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Roccalumera

Esulta per il gol e viene colpito da un pugno: "Con il volto insanguinato ho pensato solo a mio figlio terrorizzato in tribuna"

Il racconto del calciatore Luca Belfiore aggredito da un avversario durante il match Roccalumera-Nike Giardini. "Dopo venti giorni sono tornato in campo perché amo questo sport e non c'entra niente con la violenza"

"Avevo il volto pieno di sangue, ma il primo pensiero è stato per mio figlio seduto in tribuna". Sono stati attimi concitati quelli vissuti lo scorso 14 novembre da Luca Belfiore, giocatore del Roccalumera vittima di un'aggressione durante la partita di terza categoria con la Nike Giardini. E' lui stesso a raccontare l'episodio a distanza di quasi un mese e dopo un periodo lontano dal terreno di gioco, passato a sottoporsi a tutti gli accertamenti medici necessari.

"Eravamo arrivati al 34' del primo tempo - spiega Belfiore a MessinaToday - dopo un cross in area un mio compagno segna il gol del vantaggio. Mi giro per esultare e all'improvviso vengo colpito da un violento pugno al volto. Cado a terra intontito con il volto insanguinato. Ma in quel momento ho pensato prima di tutto a mio figlio di 11 anni che assisteva al match dalla tribuna. Ho asciugato il volto con la maglia e mi sono diretto verso gli spalti per tentare di rassicurarlo, lui piangeva impaurito".

A colpire Belfiore è stato un avversario. L'arbitro non si è accorto di nulla, tutto si è svolto in pochi secondi. Arrivano i carabinieri, intanto Belfiore esce dal campo con una profonda ferita al volto, perde sangue. Viene accompagnato prima in guardia medica poi al Policlinico dove i medici suturano la ferita con venti punti. Poi una serie di controlli che per fortuna hanno dato esito negativo. Alla fine la scelta di denunciare l'aggressore. "Ho dato mandato al mio avvocato Caterina Petrungaro - precisa il calciatore del Roccalumera - e adesso saranno gli organi competenti a gestire il tutto. Sono stato fermo una ventina di giorni e la scorsa settimana ho ripreso a giocare con una maschera protettiva al volto. Non ho mai pensato di abbandonare il calcio, lo devo prima di tutto a mio figlio che ama come me questo sport e deve assolutamente capire che non c'entra nulla la violenza all'interno del rettangolo di gioco. Ed è stata un'emozione bellissima rivederlo nuovamente in tribuna".

A poche ore dalla vicenda, l'Asd Nike 2022 ha provveduto ad allontanare il calciatore che si è reso protagonista del gesto. La società di Giardini Naxos ha poi chiesto scusa ufficialmente sui propri canali social condannando l'episodio definito come "vile atto di violenza".

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