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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Razzo cinese, frammenti sulla Terra? La Protezione civile: Sicilia non esclusa

L'evento che dovrebbe verificarsi tra stasera e le prime ore di domenica 31 luglio era stato al centro di un vertice. Dalla riunione, convocata dal capo del dipartimento Fabrizio Curcio, era emersa una possibilità "bassa" che l'Italia fosse tra le destinazioni

Quando e dove cadranno i frammenti del razzo cinese "Lunga marcia 5B"? Gli aggiornamenti sull'evento mutano di ora in ora. In base alle previsioni di caduta, riporta un'Ansa la Protezione Civile ha fatto sapere che, dalle misurazioni, non si possono ancora escludere tre differenti traiettorie verso l'Italia. Queste ultime potrebbero interessare il Centro-Sud, in particolare Lazio (da Latina verso Sud), Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia.

Anche se bisogna precisare che il rischio di caduta in Italia era stato al centro di un incontro tra il comitato operativo nazionale della Protezione civile e il direttore generale della divisione sarda, Antonio Pasquale Belloi. Dalla riunione, convocata dal capo del dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, era emersa una possibilità "bassa" che i frammenti del razzo cadessero in Italia.

Le stime, elaborate dall'americana Aerospace Corporation, collocano l'evento intorno alle 20:26 (ora italiana) di sabato 30 luglio, con un'incertezza di circa 6 ore. La situazione rimane comunque in evoluzione: il margine di errore rimarrà sostanziale fino all'ultimo.

Il Centro Space Situational Awareness di Poggio Renatico, in coordinamento con il Comando delle Operazioni Spaziali (Cos) della Difesa, che opera alle dipendenze del Comando Operativo di Vertice Interforze (Covi), sta monitorando il rientro incontrollato nell'atmosfera del secondo stadio del razzo cinese che, il 24 luglio, aveva portato in orbita il modulo Wentian della stazione spaziale della Repubblica Popolare Cinese.

"Più ci avviciniamo all'evento e più si restringe la finestra di incertezza, anche se il margine di errore rimane sostanziale fino all'ultimo: solo a posteriori si può avere un'idea di dove siano caduti i frammenti", ha spiegato all'Ansa Luciano Anselmo, ricercatore presso l'Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione 'Alessandro Faedo' del Cnr (Isti-Cnr) ed esperto in dinamica spaziale.

"Abbiamo a che fare con un oggetto che pesa all'incirca 22 tonnellate: sebbene sarà in gran parte bruciato e atomizzato dal rientro in atmosfera - precisa l'esperto - è comunque plausibile che sopravvivano e cadano al suolo (o in mare) dei frammenti solidi per una massa complessiva di circa 5 tonnellate".

La porzione che potrebbe rivelarsi più resistente "è il blocco con i due motori a idrogeno e ossigeno liquido: usati per la propulsione, sono realizzati con materiali che resistono molto bene al calore, perché altrimenti si fonderebbero durante il funzionamento. Questo blocco motori - aggiunge Anselmo - ha una massa di circa 2-3 tonnellate: è probabile che si frammenti nell'impatto con l'atmosfera, ma potrebbe comunque generare detriti piuttosto massicci e dunque potenzialmente pericolosi".

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