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Cronaca

Dalla pedopornografia ai ricatti sessuali, ecco cosa minaccia i messinesi sul web

A tu per tu con il primo dirigente della polizia postale Marcello La Bella. A Messina e provincia cresce il numero di reati commessi su internet. I principali pericoli per adulti e minori. I consigli su come evitarli e i casi emblematici

Non solo hacker. Il lato oscuro del web è fatto anche di pedofili che violano l'intimità dei più piccoli o di veri e propri ricattatori che sono pronti ad estorcere denaro all'incauta vittima. Non c'è reato che ormai non possa essere commesso su internet.

Messina non fa eccezione: da gennaio 2018 al giugno di quest'anno polizia postale e procura hanno indagato su quattro casi riguardanti la pedopornografia. E se si guarda all'intera Sicilia orientale le denunce toccano quota 120, con oltre 900 siti monitorati dalle forze dell'ordine. 

Tra i casi più emblematici c'è quello di una madre insospettita del fatto che il figlio dodicenne inviasse foto ad una ragazza conosciuta giocando on-line. La polizia ha immediatamente avviato i controlli per poi scoprire che dietro c'era un uomo che aveva adescato il minore a scopo sessuale. Un possibile abuso sventato per un soffio.

Ma l'elenco dei crimini digitali è lungo e impone alla polizia postale un impegno a 360 gradi. Negli ultimi anni, infatti, sono aumentati i casi di cyberbullismo, estorsioni, cyberstalking, frodi e diffamazioni e ricatti a sfondo sessuale. Azioni criminali che possono avere effetti devastanti su chi sta oltre lo schermo del pc. 

Sugli internauti messinesi vigila costantemente il compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni della Sicilia orientale. "Assistiamo sempre più con maggior frequenza - precisa a Messina Today il dirigente Marcello La Bella - a episodi di frodi e attacchi informatici a cittadini e utenti. Altrettanto numerose sono le estorsioni a sfondo sessuale, le cosiddette sextorsion. Ritengo che i minori siano i più esposti e su di essi deve esservi una attenzione particolare. A tal fine la polizia ha condotto numerose attività di sensibilizzazione nelle scuole, rivolti a studenti, insegnanti e genitori. In provincia di Messina, lo scorso anno, abbiamo incontrato 1400 studenti, 220 docenti e oltre 200 genitori. E quest’anno ci auguriamo di far crescere il numero di incontri".

Ma anche gli adulti non sono esenti dai rischi. "Ancora oggi - precisa La Bella - vi sono professionisti e imprenditori che non prestano particolari cautele nella sicurezza dei loro sistemi informatici e dei loro dati. Il grado di pericolosità di internet, infatti,  è strettamente collegato al livello di consapevolezza dell’utente. Poi ci sono i social dove si pubblicano informazioni personali e proprio a tale riguardo consigliamo sempre un loro uso prudente. A riguardo, abbiamo pubblicato importanti consigli sul nostro sito www.commissaraitodips.it  in un articolo dal titolo Stai usando i social responsabilmente?". 

Nel tranello spesso finiscono anche le grandi aziende, prede preferite dagli hacker che entrano nei sistemi informatici e criptano i file per poi chiedere un riscatto. Un'esperienza vissuta nei giorni scorsi dal Policlinico di Messina colpito da un attacco dei pirati informatici.

Quanto accaduto all'azienda sanitaria è tutt'altro che un caso isolato. "Nella provincia di Messina - spiega La Bella -  lo scorso anno abbiamo ricevuto 95 denunce di attacchi informatici. Purtroppo le nuove estorsioni o ramsomware sono compiute con i cosiddetti 'criptolocker' ovvero malware che criptano i dati di utenti o aziende in modo da chiedere successivamente un riscatto per la loro decrittazione. Nonostante i nostri avvisi ed allarmi molte sono le vittime che cadono nelle trappole anche perchè non aggiornano i sistemi di sicurezza delle loro reti".

Ma le contromisure da adottare per non correre pericoli ci sono. "Occorre - afferma il dirigente della polizia postale - proteggere i propri dispositivi con antivirus e firewall, aggiornare i sistemi operativi, effettuare un backup dei propri dati ed evitare di pubblicare o cedere  dati personali senza che vi sia una reale necessità. Bisogna poi riflettere sulle proprie azioni on-line, ad esempio aprire d’istinto l’allegato di una mail senza averne prima verificato l’attendibilità è un errore da evitare".

Infine, Marcello La Bella lancia un appello: "Denunciare subito. L’immediatezza e la tempestività della denuncia sono essenziali per la buona riuscita di una indagine".

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