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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Recovery Plan, Cancelleri: “Ponte bocciato perchè manca il progetto definitivo”

Il viceministro delle Infastrutture motiva il no di Roma che lascia a bocca asciutta Messina. L'ira della Lega e di Fratelli d'Italia

Nessuna traccia del Ponte sullo Stretto nel Recovery Plan ma nemmeno di tante altre opere attese per la Sicilia.

Lo scorso 20 novembre, la Regione aveva approvato un piano che in 28 pagine metteva insieme un elenco di progetti che valevano oltre 20 miliardi di euro. Gran parte delle proposte della Regione per investire la quota siciliana del Recovery Plan però sono state bocciate. Il piano del governo Conte cita espressamente solo poche opere: il potenziamento della linea ferroviaria Palermo-Catania-Messina (precisando che si tratta di velocizzazione e non dell'alta velocità), il completamento dell’autostrada Ragusa-Catania, la costruzione dell'auditorium presso l’ex manifattura Tabacchi di Palermo e una serie di investimenti sulle infrastrutture digitali e contro il dissesto idrogeologico.

Dopo lo sfogo dell’assessore Marco Falcone, che parla di “schiaffo alla Sicilia" e "delito perfetto”, anche il senatore Stefano Candiani, commissario della Lega in Sicilia, protesta nei confronti però della Regione che avrebbe presentato "una proposta frammentata per rincorrere singoli piccoli progetti senza visione strategica ha dato l'alibi al governo Conte per scartare praticamente tutto il piano. Avevo già ammonito in altre sedi - continua Candiani - sul fatto che il piano proposto dalla Sicilia fosse poco concreto e non aderente alle finalità del Recovery e con una inspiegabile esclusione della parte meridionale dell'Isola, eppure si è preferito andare avanti presentando al governo nazionale un documento dove si andava palesemente ‘fuori tema’ ed è chiaro che in questo contesto a Roma hanno avuto gioco facile nel far scomparire il ponte sullo Stretto e inserire opere già in gran parte finanziate come la velocizzazione ferroviaria Palermo-Catania-Messina. La cancellazione del Ponte è una scelta che non condividiamo ma che fa pensare anche sul reale peso politico di alcuni illustri esponenti della maggioranza giallorossa, come Cancelleri e Faraone, che da quest’estate facevano propaganda sul tema".

“Crediamo che le azioni del governo Conte e le parole, per bocca del suo plenipotenziario nell’isola, il vice ministro Cancelleri, sui progetti del Recovery fund, certifichino la loro inadeguatezza, incapacità e arroganza nel gestire la cosa pubblica e in particolare nel promuovere lo sviluppo della Sicilia. Con questa programmazione miliardaria dei fondi previsti dall’Unione europea, alla fine hanno partorito un topolino per i siciliani”. Questo invece quanto dichiarano i deputati del gruppo di Fratelli d’Italia all’Ars.

Il viceministro delle Infastrutture, il grillino Giancarlo Cancelleri, la vede in modo opposto: "Nel Recovery Plan nazionale potevano entrare solo opere per cui c’è un progetto definitivo. E non è il caso del Ponte sullo Stretto. Tuttavia noi continuiamo a volerlo realizzare: nella legge di bilancio ci sono 50 milioni per la progettazione, che avverrà quando la commissione di tecnici si esprimerà sulle varie proposte di ponte o tunnel sotterraneo". 

E proprio su Cancelleri si concentra l’attacco di Fratelli d’Italia: "Crediamo che le azioni del governo Conte e le parole, per bocca del suo plenipotenziario nell'Isola, il vice ministro Cancelleri, sui progetti del Recovery fund, certifichino la loro inadeguatezza, incapacità e arroganza nel gestire la cosa pubblica e in particolare nel promuovere lo sviluppo della Sicilia. Con questa programmazione miliardaria dei fondi previsti dall'Unione europea, alla fine hanno partorito un topolino per i siciliani", dicono i deputati del gruppo di Fratelli d'Italia all'Assemblea regionale siciliana, secondo cui senza il Ponte né l'alta velocità sul Recovery Plan "il governo Conte umilia la Sicilia e i siciliani".

"Cancelleri annuncia che hanno cassato le opere senza progetti esecutivi gia' pronti - aggiunge la capogruppo Elvira Amata - perchè lo chiede l'Unione europea. Ma di progetti esecutivi in Sicilia abbiamo solo quello del ponte sullo Stretto, ma invece di intervenire con una variante progettuale per adeguarlo alle nuove tecniche, che fanno a Roma? Lo cassano, e il viceministro ha anche l'ardire di dichiarare che hanno stanziato 50 milioni di euro per, udite udite, uno studio di fattibilita', riportandoci indietro cosi' allo stato iniziale della fine degli anni Settanta, all'epoca dei governi democristiani. L'altezzosità poi delle dichiarazioni di Cancelleri sia nei confronti del piano e delle richieste presentate del presidente della Regione Musumeci, sia di quello della Conferenza delle Regioni italiane, lasciano sgomenti - ancora Amata -. L'esponente grillino sostiene che si prevedono 20 miliardi di euro destinati alla Sicilia, ma di questi 8, quasi la metà, sono soltanto per il raddoppio dei binari ferroviari Palermo-Catania-Messina, peraltro già finanziato con altre risorse. Dell'alta velocità, che è cosa diversa, nemmeno l'ombra, e quindi, senza neanche il ponte sullo Stretto di Messina, il tanto agognato completamento del corridoio Ue Berlino-Palermo è già azzoppato. Di questo strombazzato 'piano Marshall', i siciliani non percepiranno alcuna reale opera. Non sappiamo se invece sarà così anche per altre aree del Paese, che le grandi infrastrutture, dalla Tav al Mose, le hanno viste realizzate. I parlamentari di Fratelli d'Italia a Roma faranno la loro parte, cosi' come i colleghi del centrodestra, fino a chiedere le dimissioni di questo governo - conclude Amata -. Lanciamo un appello ai parlamentari siciliani della maggioranza che finora non hanno alzato un dito per fare gli interessi della nostra terra, nella speranza che abbiano un moto d'orgoglio a difesa dei siciliani ed esprimano il loro dissenso su questa programmazione dei fondi fatta da Conte".

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