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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"Montemare", il referendum costa 800mila euro: intera spesa a carico di Palazzo Zanca

L'amministrazione si è messa in moto per organizzare la votazione in programma il prossimo 13 dicembre. Tutti i servizi saranno erogati dal Comune e finanziati con una variazione di bilancio

Ci vorranno circa 800mila euro per organizzare il referendum con cui i messinesi il prossimo 13 dicembre si pronunceranno sull'ipotesi di creazione del nuovo comune di Montemare che andrebbe ad includere i villaggi della sesta circoscrizione. Una spesa tutta a carico di Palazzo Zanca, e quindi della stessa cittadinanza, non rimborsabile dalla Prefettura. 

L'amministrazione comunale sta lavorando per organizzare al meglio la giornata consultiva. Questa mattina l'assessore Massimo Minutoli ha presieduto un tavolo tecnico con i dipartimenti competenti. Per le votazioni saranno a disposizione 254 sezioni e il Comune si farà carico di ogni servizio: dalla vigilanza agli interventi di sanificazione dei locali, fondamentali per evitare rischi legati al coronavirus.

In particolare, il dipartimento Servizi Tecnici assicurerà il facchinaggio e pulizia, sanificazione e disinfettazione nelle scuole sedi di seggi elettorali. I servizi di trasporto saranno curati dall'ufficio Mobilità Urbana (Autoparco), che in assenza di parte dei mezzi comunali e anche di autisti provvederà con l’acquisizione a noleggio, limitato alle strette necessità della consultazione. Gli acquisti di materiali e stampati, sia in forma economale, sia in forma di acquisti su piattaforma MEPA, saranno curati dal servizio Provveditorato ed Economato.

Ma vista la pandemia potrebbe essere necessario il coinvolgimento di associazioni di volontariato della protezione civile. “Sono attività - spiega l'assessore Minutoli - che bisogna affrontare per legge e che l’amministrazione intende rispettare, salvo ulteriore pronuncia sul ricorso in atto o da sopravvenute esigenze dettate dall’andamento della situazione epidemiologica".

C'è ancora in valutazione, infatti, il ricorso presentato al Tar dal comitato promotore dell'iniziativa referendaria contro il decreto di sospensione dell'assessorato regionale agli Enti Locali. Finora da Palermo non è arrivata alcuna pronuncia e tutto deve procedere regolarmente verso l'appuntamento del 13 dicembre. Previsti due quorum, tra l'intera città e i residenti direttamente coinvolti nell'eventuale distaccamento dal comune di Messina. Il referendum sarà valido in caso di raggiungimento del 50% più uno nelle votazioni anche di un singolo quorum.

"Stiamo procedendo secondo la normativa - precisa Minutoli - con un occhio attento all'evoluzione della pandemia Covid e ad ulteriori restrizioni del governo anche per le attività elettive. Siamo davanti a una scelta anomala in un periodo storico in cui l'Anci non fa altro che accorpare comuni per semplificare la pubblica amministrazione. Il referendum è comunque puramente consultivo, spetterà poi alla Regione decidere sulla questione". 

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